Alma è una ragazza tranquilla. Non lo è sempre stata. Alma ha dovuto lottare ogni giorno della sua vita per riuscire ad ottenere qualcosa finché un giorno, sulla soglia dei ventisei anni, ha deciso di non avere più la forza di combattere e di prendere solo la vita come viene. Lenny è un criminale. Forse è riduttivo descriverlo solo così. Lenny ha molti pregi, è leale, è amorevole con le persone alle quali tiene ma la gente lo conosce per il lavoro che svolge e il suo lavoro non è legale. Come potrebbero incrociarsi le vite di queste due persone? La vita è beffarda, ci mette sulla strada tanti ostacoli che non vogliamo e tante persone delle quali faremmo volentieri a meno. Soprattutto se ci entrano in casa di notte fonda, sanguinanti e armati e da quel momento, non ci lasciano più andare. C'è solo una cosa da fare in momenti come questo; andare dalla polizia e denunciare i fatti, fare finire questi delinquenti in prigione. Perché Alma non lo ha fatto? Questa è una domanda che la tormenterà a lungo, ogni volta che Lenny le chiederà un favore o invaderà ulteriormente il suo spazio personale. eppure, per Alma diventerà sempre più difficile pensare di denunciare quell'uomo.

Cosa succede quando il figlio del più grande mafioso dello Stato decide di passare una sera come ai vecchi tempi, quando lui e i suoi amici fingevano a turno di aver avuto un incidente per poi derubare i malcapitati che si avvicinavano per prestare soccorso? Cosa succede se una sera la malcapitata è una giovane ragazza che stringe la mano del suo bambino? Succede che lui vuole rubarle il portafogli, ma lei gli ruba il cuore. "Con la tua forza, la tua determinazione e il tuo carattere, saresti stata una criminale perfetta e spietata. Avresti avuto un impero ai tuoi piedi". "Se fossi stata una criminale, ti avrei già ucciso". "Lo so, cazzo... e sarei stato così fottutamente fiero di te".

Cheyenne Leroy è la figlia perfetta: brava a scuola, frequenta ragazzi educati e di buona famiglia, ha amiche popolari e ha già in tasca una borsa di studio per Harvard. O almeno è quello che credono i suoi genitori. In realtà Cheyenne non sopporta le sue "amiche" e i loro vizi, non è interessata ai ragazzi che frequenta e non vuole andare all'università. Ma soprattutto non è affabile e perfetta come pensano. Ama stare da sola, suonare il violino piuttosto che fare shopping, i piercing e i tatuaggi, e ha un brutto vizio che i suoi genitori non devono assolutamente scoprire: fumare. L'unico sollievo lo trova nel fumo, che le calma i nervi e affievolisce l'odio che le brucia le vene. Ed è proprio il fumo il filo conduttore che la lega ad Allen James. Allen è popolare quanto lei, specialmente fra le ragazze, e la ragione è di sicuro legata alla sua bellezza: capelli neri, occhi scuri, espressione menefreghista e labbra carnose trapassate da un piercing. Ogni ragazza è riuscita ad arrivare al massimo nel suo letto, mai ha raggiunto il suo cuore. Allen non è interessato alle relazioni, la sua vita è già abbastanza complicata, con la madre che si spacca la schiena per sostenere una famiglia che il padre miliardario non considera un suo problema. Allen è a suo agio solo sul tetto della scuola, da solo, con una sigaretta fra le labbra. Tutta la sua felicità è condensata nel tabacco che brucia e nella nicotina nei polmoni. Tutto cambia il giorno in cui il suo destino si intreccia a quello di Cheyenne, proprio su quel tetto. Tutto nasce da un gesto. Da un'offerta. Da una sigaretta condivisa. Il legame che si instaura tra Cheyenne e Allen è fortissimo, indistruttibile e, soprattutto, vero. Una piacevole fuga da due realtà opprimenti. Ma per quanto un legame così profondo può restare una semplice amicizia? Chi si innamorerà per primo? Chi fuggirà? E chi resterà a rimettere insieme i pezzi?