Béatrice Moreau,francese puro sangue,era stata estirpata dalla sua amata Parigi,per trasferirsi a Detroit a soli quattordici anni. Non aveva un papà e una mamma,ma addirittura ne aveva quattro! Bibì -chiamata cosi da quando era piccola- aveva fatto i conti con la malvagità,l'egoismo,la violenza... aveva fatto i conti con quello che noi oggi chiamiamo bullismo. Aveva resistito per cinque lunghi anni tra quelle mura impregnate di insulti,lividi e lacrime,e quando quell'ultima campanella suonò,Béatrice decise che era arrivato il momento di scappare. Ma purtroppo,per quanto lei odiasse Detroit,era stata costretta a ritornarci per un evento importante: il matrimonio della sua migliore amica Gwen,e Béatrice non si sarebbe mai potuta perdere quel momento cosi importante della vita della sua amica d'infanzia. Cosa succederò quando incontrerà nuovamente colui che l'ha distrutta e umiliata quando era solo una ragazzina? E cosa succederà se proprio lui,avrà bisogno del suo aiuto? Alec Harris era un uomo affermato e realizzato nel campo del lavoro. Proprietario e socio con il suo amico di infanzia,di una delle aziende meccaniche più importanti dell'intera Nazione,si ritrovava a ventisette anni ancora succube della madre,che ormai da parecchi mesi,cercava di organizzargli appuntamenti al buio con le donne più belle della città per riuscire a farlo sposare e mettere su famiglia. Alec era sempre stato un ragazzino arrogante,menefreghista e stronzo,ma con il passare degli anni questi tratti del suo carattere era riuscito a smussarli,diventando cosi un uomo caparbio,divertente e premuroso. Cosa succederà quando Alec si ritroverà a fare i conti con un pezzo del suo passato del quale si vergogna? E cosa succederà quando al posto di una ragazzina debole e sovrappeso,si ritroverà davanti una donna affascinante e determinata,che diventerà un altra volta la sua ossessione? **CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITO E LINGUAGGIO VOLGARE**

Era un pomeriggio estivo quando vidi Stefano per la prima volta. Era basso, certo, più alto di me, ma era alto tanto quanto gli altri bambini di sei anni che conoscevo. Non era speciale, non era che un altro bambino che mi tirava i capelli o che amava giocare a calcio. Quanto possono cambiare le cose nell'arco di dieci anni? Com'è possibile che quel bambino antipatico, sia diventato il mio migliore amico? E se per me lui non fosse solo il mio migliore amico, ma qualcosa di più? Essere rifiutate non è mai bello, a maggior ragione se con quella persona devi passarci 365 giorni l'anno per cinque anni. E' possibile dimenticare il primo amore, quando questo è costantemente davanti agli occhi? "L'uomo è allergico alle promesse a lungo termine, perché tende a dimenticare. È normale, è umano, ma non è altrettanto umano amare ed essere felici? E allora perché pochi riescono ad esserlo? È un privilegio per pochi la felicità, anche se alla fine questi non hanno niente in più in meno di altri. E allora qual è il criterio che si usa per scegliere chi può essere felice e chi no? Ho conosciuto alcune persone che si sforzavano tanto di essere felici, che hanno fatto della ricerca della felicità la loro filosofia e ragione di vita. Non hanno mai capito che la felicità non si cerca e non si trova, questa ti viene addosso e ti stravolge."

Matthew Evans - il principe della situazione - è un celebre giocatore di rugby riconosciuto a livello internazionale. Danielle Philips - la Cenerentola di turno - è una delle donne di servizio dello stadio in cui lui gioca insieme alla sua squadra. A fare da sfondo Cardiff e il Galles, per una stessa passione raccontata da due punti di vista diametralmente opposti.

"Sei tu la mia Cenerentola !" Mi bloccai, ancora con le lacrime che scendevano lungo il mio viso, immobile nel bel mezzo della strada. "Ti sbagli." sussurrai. "No invece, non potrei mai dimenticare i tuoi occhi." written by dopedofoned #1 in Fanfiction il 04/08/2016

Zaffiro è una giovane assistente sociale la cui vita viene improvvisamente scossa da un nuovo, molesto incontro. La pace e tranquillità della sua esistenza vengono turbate dall'arrivo di Kieron, aitante, borioso e vanesio attore, star del piccolo schermo, uomo del momento, amato e venerato. Le loro strade si incroceranno portando scompiglio e confusione, facendo crollare certezze e creando insicurezze. Una storia dagli intrecci pepati. *NB: questa storia è stata scritta diversi anni fa e questa NON è la versione corretta e rivisitata.

Può una giornata qualsiasi, diventare l'inizio di una grande storia d'amore? E' quello che accade ad Allison e Jack, che dopo un incontro non molto romantico, si ritrovano a lavorare insieme. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi: lei, sognatrice, ingenua, ferita in passato dall'amore. Lui, bello da togliere il fiato, prepotente, abituato ad ottenere sempre quello che vuole. Nonostante le loro divergenze, i due si innamoreranno, ma dovranno superare molti ostacoli per poter stare insieme. Riusciranno ad ottenere il loro per sempre, felici e contenti? Scopritelo, leggendo questa storia! #40: 05/06/2016

PROSSIMAMENTE DISPONIBILE CON UNA NUOVA PUBBLICAZIONE.

La notte stellata, le candele, il profumo dei fiori, tutto è perfetto... Sento le sue mani sulla schiena, la profonda scollatura sul retro dell'abito mi permette di sentire il contatto ardente con la sua pelle... intorno a noi tutto e niente! poi all'improvviso... E se la mia storia vi piacerà almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla, allora vi chiedo di darmi una stellina alla fine di ogni capitolo. Fatemi conoscere, condividete e seguitemi...

[Hunger Games| Figlio di Finnick Odair|Storia a capitoli] "Papà ha detto che gli somigli, ma secondo me non è vero” specificò poi, sfilandosi una ciocca di capelli dal volto. “Che vuoi dire?” chiese Sebastian, aggrottando le sopracciglia. “A chi assomiglio?” “A Peter Pan” rispose lei dopo un po’, giocherellando con il braccialetto di nodi che portava al polso. “Papà dice che sei il figlio di Peter Pan.”

{Hunger Games|Rory Hawthorne/Primrose Everdeen | Mini Long di 4 Capitoli} Fu solo in quel momento, con Prim stretta a lui e il suo profumo a stuzzicargli delicatamente le narici, che l'avvertì di nuovo: la sensazione che aveva perso con l'arrivo delle bombe e che temeva non avrebbe mai più ritrovato. Era qualcosa che si poteva riassumere in una sola parola, una parola composta da quattro lettere: c.a.s.a.