PACE | Edoardo Conte/Matteo Paolillo
"Si chiamava Irene, aveva lunghi capelli castani e due occhioni verdi, così chiari da potermici specchiare dentro. Delicata, fragile. Il modo con cui si torturava le mani quando si imbarazzava, le scocche rosse sulle guance, i ciuffi dietro alle orecchie. Era buona, glielo si leggeva in faccia. Incredibile come io, E...