ATTENZIONE STORIA YAOI || boyxboy || Se non vi piace non leggete, se vi piace buona lettura. Jack Frost, il gelido e freddo Spirito dell'Inverno, anche dopo la battaglia contro l'uomo nero, Pitch Black, si rende conto che la sua situazione non è affatto migliorata. Ancora nessuno crede in lui ed i guardiani lo tengono a distanza quanto più possibile, costringendolo a vivere nella solitudine. Ma una nuova e terribile minaccia è alle porte, un'ombra terrificante che avvolgerà ogni cosa se non fermata e chi, se non le cinque leggende, potrebbe affrontarla ? Una profezia, un viaggio alla riscoperta di poteri perduti, e dimenticati, ed un nuovo, inaspettato, alleato. Riuscirà il giovane Frost a cambiare il proprio destino di buio e lacrime per non diventare schiavo delle proprie ombre ?

Sequel of A Bite in The Shadow Cap08: Marshall osservò il suo avversario. Gli occhi rossi brillarono nel buio di un intensa gioia selvaggia e nel suo volto si aprì un raggelante sorriso. I suoi canini affilati erano impazienti di straziare quelle carni. Il suo essere ruggì eccitato. Vayne ricambiò lo sguardo del demonio. Nei suoi occhi d'oro colato c'era posto solo per il gelo. Sogghignò nel vedere l'espressione del vampiro. La lama del pugnale rimase ferma al suo posto, immobile nella attesa. Avrebbe ottenuto la sua vendetta. Nessuno dei due parlò. Era arrivata la resa dei conti. Cap09: Come ad una marionetta a cui si sono rotti i fili, l'ultimo brandello di umanità che sorreggeva ancora il vampiro si spezzò. Cap11: Il principe emise un lieve respiro - E per questo che quando non ci sei mi sento così malinconico e... - s'interruppe brevemente. Marshall lo esortò ad andare avanti soffiando sulle sue labbra - ..Così, come? - - ... incompleto. - Portò lo sguardo su di lui, sul suo collo, sulle sue labbra piene, sui suoi capelli, sui suoi occhi, mordendosi le sue di labbra totalmente segnate dalle mille torture.

Cap01: -E ora senza mentire, mi dici che ci fai qui in pieno giorno? - Riprese, squadrandolo. Il vampiro sembrava molto più pallido del solito. Il moro emise un breve respiro. - Ero serio quando ho detto che volevo incontrarti- lo guardò per un minuto. -Quello che non capisco - disse poi - è il perché non sei venuto direttamente nella mia stanza- Lo guardò dritto negli occhi pregando che non fraintendesse la sua affermazione, così facendo si accorse che le sue occhiaie erano più marcate e scure del normale. "Qualcosa non va." Rabbrividì "sembra malato." Era sempre preoccupato quando qualcuno non stava bene e anche se non voleva ammetterlo, lo era ancora di più quando si trattava del suo Marshall. -Perché camera tua è al terzo piano - disse lui, ricambiando lo sguardo con occhi grigi e stanchi - e io non riesco a volare- Cap02: Se avevano litigato la colpa era solo sua. Non avrebbe mai desiderato vedere quello che invece aveva visto nei suoi occhi. Cap03: Gumball raggiunse di corsa il cortile. Non aveva tempo per mangiare. Adesso che il suo lavoro era finito, adesso che non dipendeva più da lui, aveva solo un pensiero per la testa: Marshall.

“Che cosa canti, Bellemere?” le aveva chiesto curiosa, come ogni bambina di quell’età. “Questa è una canzone che cantano i Marines quando un loro compagno perde la vita in battaglia. È un modo per ricordarlo e rendergli onore, accompagnandolo nel suo viaggio verso un mondo ultraterreno” le aveva spiegato. “E perché la canti? Non è morto nessun Marine…” “Perché questa giornata così grigia me l’ha fatta tornare in mente!” le aveva sorriso, scompigliandole i capelli. Ecco perché teneva così tanto a recuperare le parole di quel testo. Da quando Bellemere era venuta a mancare aveva fatto tesoro di ogni minima traccia che potesse ricordarla. Aveva cercato lo stesso profumo che sentiva sui suoi abiti, la stessa risata che aveva, l’odore delle sigarette che fumava. Aveva troppa paura che dimenticandosi anche le più piccole cose avrebbe finito per cancellarla, e ora il suo incubo sembrava si stesse avverando. Non ricordarsi di quella canzone significava dimenticare una parte di quel giorno, una parte di lei. ** Fanfiction partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan **

" Frustrato diede un calcio all' appendiabiti e vi gettò con malagrazia il suo giubbotto di pelle . Che senso avevano tutte le decorazioni per la strada, nelle vetrine, nei balconi delle case; che senso avevano i dolci di pan di zenzero, i pranzi dai parenti, il vischio appeso alla porta, se poi non poteva condividerli con il ragazzo che voleva? Insultando chiunque sulla faccia del pianeta, varcò la soglia del salone e lì si bloccò, sorpreso e meravigliato. Le lucine dell'albero di Natale erano accese e qualcuno aveva acceso il camino, che scoppiettava tranquillo e che illuminava con le sue fiamme dorate, un ragazzo nudo, il cui corpo era avvolto solo da uno splendido nastro rosso sangue, che gli lasciava scoperte poche porzioni di pelle rosa e che si allacciava davanti in un complesso fiocco.... " Avvertimento: Presenza di scene Smut

E' assurdo credere che un vampiro possa innamorarsi di un uomo fatto di caramelle gommose, ma io lo amo, lo amo davvero, mio piccolo Gommorosa non ho mai amato nessuno quanto amo te.

La folla era ammassata davanti al palco e lui li guardava sorridendo. Il concerto stava andando alla grande. Il palco risultava essere un po' troppo basso per i suoi gusti ma non se ne dispiaceva più di tanto. Era a contatto con la folla. Anche se non riusciva a vedere molto; la sentiva. Sentiva urlare e strepitare. Rialzò di scatto la voce dopo il pezzo strumentale. Quell' energia era come una tempesta. E come una tempesta la sentiva nell'aria, riuscendo quasi a respirarla. Sentì sua sorella emettere un fischio di apprezzamento e si girò ad osservarla incuriosito. Stava guardando qualcosa o meglio qualcuno... Il ragazzo sollevò lo sguardo incrociando quello di un giovane salito sul bancone. Due occhi scintillanti come quarzi rosa, chiari come l'alba. Un fisico parecchio slanciato nascosto da una divisa troppo stretta. La pelle rosata e vellutata allo sguardo. I capelli castani con un ciuffo rosa all'insù. [In coppia con Electricity]

La ferita trasversale, iniziò a sgocciolare, raggiungendo in pochi istanti le punte delle dita; con quelle, il principe accarezzò le labbra del vampiro che lo aveva raggiunto, troppo tardi, proprio per impedirgli di tagliarsi. - Cosa hai fatto - disse lui con la voce resa roca dall' odore di quel meraviglioso liquido rosso - io... dovrei ucciderti solo per questo - disse con un sorriso. Anche le labbra del roseo si curvarono sfacciatamente all'insù. Marshall sospirò. - Sei proprio un principino viziato. - sussurrò prima di succhiargli le dita. -Uno stupido principe goffo ed imbecille... - gli soffiò nell' orecchio prima di prendere il lobo tra i denti e iniziare a mordicchiarlo. Il principe si lasciò sfuggire un gemito. L'incendio della lussuria, alimentato delle fiamme della bramosia esplose, distruggendo ogni piccolo frammento di lucidità. Una lunga scia rossa colò sulla schiena di Marshall, quando il roseo mise la mano dietro la nuca dell'altro, attorcigliando le dita tra i suoi capelli tirandoli un po' , mentre il vampiro lo spingeva contro il muro e lo baciava con impeto....... - - - - - GumLee o GumShall che dir si voglia! (Attenzione è una boyxboy) Dedicata a tutti gli amanti di questa fantastica coppia e a chi mi sostiene sempre :)

Quando hai dieci anni, è più difficile accettare l’ingiustizia del mondo. Venire strappati da una vita spensierata e gettati nelle fauci della crudeltà ti spezza il cuore. È così che l’uomo diventa cattivo: crescendo.

Sarà davvero divertente. Mi avvicino di qualche passo, non abbastanza per baciarlo, ma abbastanza per fargli capire che faccio sul serio. La sua faccia si trasforma da 'andiamo, provaci' a 'aspetta. Vuole farlo davvero?' * La sua faccia diventa una 'oddio vuole farlo davvero' e fa spallucce. Adesso siamo abbastanza vicini. Beh, se dobbiamo farlo, facciamolo per bene, no? Mi avvicino notevolmente, e gli abbasso lentamente gli occhiali sul collo, in modo che possa vedermi bene. Sorride leggermente, è completamente rosso in viso, adorabile. buona lettura. *spariscisce*