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2 stories
Boot Camp.(A Harry Styles FF) by Eli_06
Eli_06
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ohsDp82WkvQ "Non puoi scappare, non puoi fare niente per salvarti...Puoi solo seguire i suoi ordini e sperare di restare viva." Alexis era figlia di un famoso imprenditore londinese, infatti la sua famiglia teneva particolarmente alla loro reputazione, ma ad Alex non gli era mai importato realmente della sua famiglia...Infatti frequentava gente e posti sbalgiati, faceva cose che non avrebbe mai dovuto fare, lei non amava la vita che stava vivendo...Amicizie sbagliate, posti pericolosi, ma soprattutto droga e fumo...Alex non amava fumare o drogarsi, ma lo faceva ugualmente, solo per far arrabbiare i suoi genitori, solo per fargli capire che la vita era la sua e che poteva fare quello che voleva, ma forse non si rese conto di aver toccato il fondo, era al limite...Era arrivata al punto da non riuscire più a vivere senza quella sostanza bianca che tanto detestava, ma amava allo stesso tempo...Ma a lei non importava, voleva solo sentirsi libera...Ma non aveva progettato quello che successe poi in seguito, non avrebbe mai immaginato di finire in una specie di centro d'isintossicazione, che poi alla fine si rivelò tutto...Tranne che un centro per curarsi, Alexis si trovava in un isola sperduta, costretta a fare tutto ciò che le veniva ordinato di fare, non poteva ribellarsi, non poteva opporsi...Poteva solo subire e obbedire a lui, al ragazzo senza sentimenti, senza un cuore...E forse anche senza un anima, perchè nessuno sarebbe stato capace di fare tutto ciò che lui faceva...Lui uccideva, violentava, picchiava, non c'era niente di buono in lui, viveva nelle tenebre, lui era il demone...Si chiamava Harry Styles.
Drawing. || Harry Styles by taniaromeo
taniaromeo
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La matita scorreva sul foglio e assumeva pian piano una forma sotto i miei occhi. Bianco e nero. Non pensavo quando disegnavo, non lo facevo mai, e mi ricordava lui, in modo indissolubile. Mi allontanava da tutto il peggio che c'era, quanto di piú sbagliato esistesse tra di noi. Da quando lo conoscevo avevo ormai dimenticato cosa volesse dire disegnare qualcosa che non fosse stato lui. Avevo impresso nella mente il verde dei suoi occhi e l'avevo lasciato ovunque. Sui fogli, sui muri, sui marciapiedi. Ovunque. La matita scorreva e mi portava in un mondo che potevo decidere io, e in quel mondo, il mio, c'eravamo io e lui a toglierci il grigio da dosso e a colorare i resti della nostra vita. Diversi, é così che ci giudicavano, diversi ma fottutamente uguali. E io lo odiavo, e poi lo amavo, cosí interrottamente e incondizionatamente che avevo perfino paura di me stessa. Lui mi buttava giú, mi trascinava in fondo al mare, negli abissi, ma poi mi salvava ed era la mia ancora di salvezza.