|| Klance || Zarkon è stato sconfitto e la pace è tornata. Arriva, per i ragazzi del castello, il momento di tornare a casa e godersi un po' di riposo. Ma "casa" non sempre significa famiglia, non per tutti e non per Keith, che la sua, l'ha trovata proprio nel castello, tra le facce dei suoi amici, e in particolare in un viso, che sta scoprendo regalargli emozioni profonde, anche se spesso ricoperto di maschere di bellezza... Lance.

Erano tutti dei ragazzi normali. Lance McLain era il tipico ragazzo sportivo, non eccelleva nello studio ma amava la musica, sempre sorridente nonostante i dubbi e le insicurezze. Keith Kogane era stato adottato, ma se ne era fatto una ragione da tempo; amava leggere ed era un eccellente artista, troppo impulsivo e solitario a dirla tutta. Hunk Garret voleva diventare un cuoco da grande; odiava lo sport ed era un ragazzone sensibile, allegro, calmo, di quelli che non si trovano ovunque. Pidge Gunderson era una nerd coi fiocchi, studiosa, ambiziosa ed intraprendente; troppo occupata a smanettare con i computer per farsi degli amici veri, e con una storia troppo lunga per essere raccontata in poche righe. Tutti dei ragazzi normali a cui basterà una punizione a farli diventare amici, ma non sanno ancora cosa questo comporterà: l'inizio di un'avventura che, a dire il vero, nessuno di loro aveva mai sognato. Dato che le fanfiction su Voltron in italiano sono sotto zero (o meglio, trovarle è come partire per un'impresa eroica con data di scadenza ORA), diamo un po' di gusto a questo fandom. ||Adatta anche a chi non ha visto Voltron Legendary Defender (e non ha intenzione di vederlo) "Una storia per le notti insonni" marte's

Ai limite della fantascienza.?? Nata come una one shot per amore dei murrytekkani l'ho continuata :3 Questa one shot NON si riferisce al video ma bensì ad un frame che mi ha ispirata precisamente il minuto 1:30 Tanta ma tanta camperkiller da fare schifo

AU!Black Mirror / Camperkiller / Tematiche delicate / Violenza All'inizio era parsa come ultima speranza ed era servita davvero. Lei aveva lenito il dolore, aveva permesso all'altra di tornare indietro e tutto era tornato normale, pacificamente, lentamente, normale. Poi erano apparse le prime incongruenze. Quei piccoli sassolini si erano ammucchiati nelle scarpe fino a diventare un tormento, una tortura medievale che sfregava la pelle, logorava i tendini e faceva sanguinare i muscoli. Cosi era scoppiato. E loro erano rimasti li, seduti su quel divano, le orecchie piene dei pianti di Lei, delle urla di Lui e del fragore del mare.

Giovanni stava parlando al telefono con Andrea. La differenza di ora tra Trento e Tokyo, dove si trovava in quel momento il compagno, era terribile. Giovanni non vedeva l'ora che lui tornasse a casa, ormai mancava solo qualche settimana. Era quasi mezzanotte e Giovanni e Andrea avevano già parlato delle loro giornate. Un momento di calma confortevole si instaurò tra di loro fino a quando Andrea gli fece una domanda. -Allora, Giova, cosa stai indossando?-

La borsa era ancora nella sua mano, raggrinzita nel punto in cui l'aveva stretta troppo. Determinato a superare l'imbarazzo, la girò e rovesciò il suo contenuto sulla sua coperta. Un pacco di lenzuola di raso rosse e una copia del libro "101 notti di seduzione" Niente di seriamente scioccante, si ricordò. Non come quelli che regolarmente fanno una visitina ai sexy shop Dopotutto, lui era Giovanni. Lui era quello "puro". Le lenzuola di raso rosse erano state uno scherzo.

Pensa che niente sarebbe stato più doloroso di quello. Dirgli addio. Al ragazzo che ama. Per Dio solo sa quanto. Forse per sempre

2 ragazzi,vicini,migliori amici,stesso lavoro ma...uno ama l'altro

Giovanni è un ragazzo di appena 20 anni, che per problemi familiari si trasferirà in una città a lui sconosciuta. Per "fortuna" trova ospitalità nell'immensa e particolare villa del signor Luca Denaro, appartenuta per anni alla sua famiglia, e ora abitata da 7 ragazzi un po' strani. Tutto normale, no? BoyxBoy, se non ti piace, non leggere

Non sapevo dove fossi finito,ne tantomeno perché ci fossi finito. Era tutto dannatamente buio,non una luce,non una certezza. Tenevo gli occhi chiusi,per timore che il peggio mi venisse incontro,invece no, sentii una mano sfiorare il mio viso,con delicatezza, l'altra mano,invece mi passò in mezzo si capelli scompigliandogli un po'. Abbi il coraggio di aprire gli occhi e cioè che vidi fu solo un angelo, nessun mostro,nessun pazzo serial killer.