"Perché mi fai questo?" "E tu perché fai finta di odiarmi?" "Perché so che mi farai del male" "E chi te lo dice?" "Tu!" "Tu non hai capito, io ti farò del male, ma stare lontano ci farà ancora più male" "Questo non è vero! Io non sto male per te!" "E allora dimmi Cat, perché non riesci a starmi lontano?!" "Perché..." "Dolce Cat non c'é un perché, da quel pomeriggio il nostro destino é stato scritto, io e te non riusciremo MAI a stare lontani" "E quindi...?" "Ora è tutto nelle tue mani, ma ricorda... con me soffrirai, senza di me morirai." "Allora prendimi..." Due persone totalmente diverse, un incontro fortunato, due destini che diventano uno, lei la salvezza di lui, lui la morte di lei, potrà mai funzionare?

▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Niente di ciò che é scritto qui è dentro fa riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Jamie e Dakota sono tornati nei panni di Christian Grey e Anastasia Steele. È passato un anno da quando si sono visti l'ultima volta, per il tour promozionale del primo film. Dakota ha passato quest'anno in giro per il mondo, fra vari progetti lavorativi.. Mentre Jamie ha passato la maggior parte del tempo in famiglia, e ha messo al mondo una bambina. Ma adesso che sono tornati sul set, si scatena di nuovo la vecchia scintilla. In passato, sono riusciti a mettere da parte le loro emozioni, concentrandosi solo sul lavoro, ma stavolta ci riusciranno?

Per un errore di smistamento Jennifer viene collocata nel dormitorio maschile del Campus, troppo tardi per cambiare stanza è costretta a stare li. Ambientarsi tra tutti quei ragazzi non è facile... per non parlare del suo compagno di stanza. Caleb, di qualche anno più grande, è, a suo parere, il ragazzo più odioso, lunatico e scorbutico del universo. Conviverci non sarà di certo facile. <<CALEB!>> Urlo dal soggiorno. Ma non ricevo risposta. Corro in camera sua con un paio di boxer bianchi in mano e spalanco la porta. con un asciugamano alla vita mi squadra da testa a piedi e poi come se niente fosse torna a farsi la barba. <<queste sono le tue mutande>> Dico. <<come sei perspicace>> Non mi degna nemmeno di uno sguardo! È un cafone! Cafone maleducato! <<perché erano in soggiorno?!>> <<perchè sei nel mio bagno?>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>>mi scimmiotta. Racconto in 1a persona.