COMPLETA | Irlanda del sud, 1953. È il culmine della notte di Lammas quando Beatrice decide di mangiare le primule, "i fiori che rendono visibile l'invisibile". Lanciatasi all'inseguimento di uno Spriggan, un turbine di fate la conduce alle porte della Casa Oltre il Lago, il maniero dove riposa Gorazd (il mostro proveniente dalla Siberia). Questi è tenuto prigioniero da una strega che tramuta le sue vittime in statue e ne ruba i cuori. Le porte della Casa si chiudono alle spalle di Beatrice e il suo destino sembra segnato. Qualcosa, però, impedisce a Gorazd di divorarla. --- Info di servizio: vol. 1 di una trilogia (di cui non posterò i seguiti, ma può essere letto come autoconclusivo). Mitologia celtica e slava sparsa qua e là. 𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 è 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮, 𝗹'𝗵𝗼 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮. 𝗔𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗺𝗮 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗺𝗶 𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶. © Copertina di Lunar Morrigan Arts

Leya di Trier ha sette anni, la notte in cui il Destino le regala un fratello: ha le pupille verticali e la coda di un rettile; nelle sue vene scorre il sangue degli uomini-drago. Due decadi più tardi, quando l'armata dei liocorni neri è ormai a un passo dallo stringere d'assedio la Capitale, l'inevitabile scontro tra gli ultimi discendenti di una stirpe perduta è solo l'inizio di un profetico riscatto. (...) Per questo ora scrivo, in uno studio pieno d'ombra e all'ombra della mia memoria. Scrivo perché nessuno possa celebrarmi per quello che mai sono stata: coraggiosa e nobile e bella. Scrivo perché nessuno dimentichi di noi l'essenziale: che l'ho odiato di un amore dolcissimo e amato di un odio divorante. Come un drago (...)

Anna Baroni ha 27 anni, un incarico da interprete e una vita noiosa. Fino a quando, un mattino, esce di casa con indosso un abito verde di lana, le scarpe a mezzo tacco e la borsa nuova. E non torna più. Come già per "Non ti faccio niente" questo romanzo parte da una traccia iniziata anni fa e non proseguita. Esauriti i capitoli già scritti procederò navigando a vista, quando e come potrò, senza rileggere e senza correggere. Non garantisco tempistiche, è un percorso nuovo per me quanto per voi. Ringrazio per la straordinaria copertina Emiliano Mammucari

Quanti sguardi spettinati nella metro

[COMPLETO!] Classica fine del mondo, il più improbabile dei narratori: Lucifero. L'angelo caduto si ritroverà a governare un mondo che non è esattamente l'Inferno che si aspettava. D'altronde, "la crudeltà è questione di punti di vista".

Separata dalla guardia con cui suo fratello Turgon le ha concesso di lasciare Gondolin, Aredhel raggiunge i cugini Celegorm e Curufin, ma non li trova in casa. Durante le passeggiate per i loro territori, Aredhel si spinge troppo lontano e finisce invischiata nelle tenebre di Nan Elmoth. Dopo giorni di girovagare alla ricerca di una via d'uscita, solo un palazzo, spuntato dal nulla le offre riparo dalla foresta. Per una promessa impulsiva, Aredhel si ritrova a vivere con cinque strani servitori e un padrone di casa che è tutto fuorché gentile e ben disposto. [What if? del Capitolo 16 del Silmarillion: come avrebbe potuto essere tutto consenziente?] Cover art by liga-marta.deviantart.com

A più di un secolo dalla Guerra dell'Anello, il regno di Elessar giunge a conclusione. Nell'Est sta sorgendo un nuovo comandante, mentre circolano strani artefatti che contribuiscono al consolidamento del culto della Tenebra. Come se non bastasse, gli Avari sembrano in fuga da qualcosa e sono entrati nel Regno Riunito. Nel cuore di Gondor, approdano due stranieri venuti da Valinor con una missione specifica: scoprire cosa ne è stato degli Stregoni Blu dopo la caduta di Sauron. Se Nielíqui, l'Araldo di Oromë, conosce molto bene i territori in cui devono addentrarsi, il suo compagno di viaggio -Eönwë, l'arrogante Araldo di Manwë- non ha intenzione di lasciarle la guida della spedizione: non si fida di lei, la vede destinata a cedere alla Tenebra. Ma presto Niel ed Eönwë devono mettere da parte ogni rivalità per sopravvivere nella rete di politica e religione in cui sono finiti. E scopriranno che la differenza tra giusto e sbagliato non è netta come credono, e che spesso la scelta più corretta non è la più indolore. [Successivo a "Sulla soglia della notte" ma leggibile separatamente]