Draco era in piedi nell'ampio giardino di Hogwarts con lo sguardo perso nel vuoto, quando Hermione gli si avvicinò. Il ragazzo era elegantemente vestito di nero ed indossava una cravatta verde smeraldo; i capelli biondi erano come sempre perfettamente ordinati e le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni. Era ancora girato di spalle quando la ragazza lo raggiunse, e nonostante non avesse minimamente accennato a voltarsi, Hermione sapeva benissimo che si fosse ormai accorto della sua presenza. Decise dunque di spezzare il silenzio creatosi da ormai qualche minuto ma prima ancora che potesse chiedergli come mai avesse deciso di uscire dalla sala, lui le rubò la parola. ''Non sono bellissimi?'' il ragazzo pronunciò queste parole rivolgendo poi lo sguardo al cielo buio proprio sopra di loro, ricoperto da luminose stelle splendenti. Hermione ne approfittò per scrutarne attentamente ogni dettaglio, prima di appurare quanto perfetto fosse fisicamente. Voleva avvicinarsi a lui il più possibile, voleva fargli capire quanto il loro rapporto fosse cambiato, e così lo affiancò. ''Cosa?'' chiese poi la Grifondoro, non avendo afferrato del tutto l'oggetto della loro breve conversazione. ''Quelli.'' rispose lui, spostando per un attimo la sua visuale, puntando le sue iridi argentate su quelle dorate della giovane. Accennò un sorriso pieno e poi le indicò il cielo con l'indice della mano destra. Hermione seguì la direzione indicatele rivolgendo anch'ella lo sguardo al cielo. Notò che dei bellissimi fuochi d'artificio - di colori verde-argento e rosso-oro - si stavano in esso manifestando, alternandosi gli uni con gli altri. Quello spettacolo era assolutamente incredibile, come infatti concordarono i due. ''Stupendo, non è vero?'' La ragazza annuì con la testa e sussultò leggermente quando la mano di Draco le cinse gentilmente il fianco, avvicinandola dolcemente a sé. "Proprio come te." Draco le sussurrò all'orecchio. "Proprio come noi."

COMPLETA || "Ah, e comunque Malfoy," aggiunse "ti do un consiglio per il futuro. Se ti dovessi innamorare per davvero della piú bella persona che tu abbia mai visto e di quella che ti fa provare le emozioni più forti al mondo, non ti soffermare sul tipo del suo sangue, se Mezzosangue o addirittura babbana, e non sto parlando di me ma, oltrepassa questa cosa, perché, credimi, non conta niente." "Non ho bisogno dei tuoi consigli, Granger." rispose subito il ragazzo con il suo solito ghigno. "Immaginavo.." e si voltò per andersene, ma delle parole la fermarono. "Perchè, si da il caso, che la più bella persona che io abbia mai visto e quella che mi fa provare le emozioni più forti al mondo, è proprio qui di fronte a me, voltata di spalle."

Lui rise. "Sarebbe davvero il colmo se facessi innamorare la Granger di te." "È una sfida questa?" Zabini sembrò pensarci un attimo, poi annuì. "Credo proprio che lo sia. Hai tempo fino a Natale. Buona fortuna, principino." ~ "Granger, perché sono così dannatamente attratto da te?" Quella era l'unica domanda a cui Hermione non sapeva dare una risposta.

«Granger, mi amerai di nuovo?» «No, non posso amarti di nuovo. Io non ho mai smesso di amarti e basta. Ma, vedi, ho semplicemente fatto quello che credevo fosse giusto. Ho provato a dimenticarti, sapendo che tu ti eri già dimenticato di me. Sono stata malissimo, i-io piangevo ogni notte. Ma ero quasi riuscita a scordarmi di te, fino a quando non sei tornato» rispose lei. «Mi dispiace. Sono un codardo» disse Draco. Hermione abbassò lo sguardo e le lacrime caddero sull'erba. «Io non ti scoperei mai» sussurrò poi il ragazzo. «Io bacerei ogni singolo centimetro di te e...e ti morderei il labbro e...e ti accarezzerei le palpebre» disse, ridendo. Anche Hermione sorrise. Adorava quando le accarezzava le palpebre.

-Mi hai sempre odiata,sempre. Odi quando alzo la mano in classe per rispondere, odi la mia voce, odi il fatto che sono amica della persona più popolare della scuola, odi il fatto che sono la più brava del settiamo anno, ma soprattutto- gli occhi mi si riempiono di lacrime, non posso dirgli la verità -non sopporti il fatto che sono una mezzosangue. Lui non risponde e rimaniamo a in silenzio per minuti interi. Stavo per andarmene ma quando lui capisce le mie intenzioni, poggia le sue labbra sulle mie.

Dal testo: «Odio» disse Hermione «lo dici con odio. Lo stesso odio che sai mettere in ogni sillaba del mio nome, lo stesso odio e disprezzo che mi sono sentita bruciare sulla pelle per gli ultimi otto anni ogni volta che mi guardavi, lo stesso odio di cui ho avuto paura quando sei tornato. Questo é ciò che metti in un nome, Malfoy, questo ciò che sentono le persone quando ti vedono. E non per pregiudizio, semplicemente per esperienza» continuò, prendendo un grande respiro «questo odio é ciò che ti rende un Malfoy, non il tuo sangue o i tuoi capelli. Questo odio é ciò che non riesco a capire e superare» concluse, e si accasciò sul muretto, esausta come se dire quello che pensava le avesse prosciugato le forze. Ci fu un minuto di silenzio, nel quale il biondo davanti a lei restava immobile. «Questo é ciò che vedi quando ti guardo? Odio, Granger?» chiese, e nella sua voce non lesse più nulla, solo un sussurro. Alzò lo sguardo, e si sentì un po' in colpa... Sembrava che gli avessero dato un pugno, ma quello che aveva detto era solo la verità. Sospirò e distolse lo sguardo. «Questo é ciò che mi hai abituata a vedere.» "Lasciate ogni idea di dramione sdolcinata e irrealistica, o voi che leggete!" [Votate e commentate, nel caso vi piaccia.] • Autrice di "Dear Freddie" e "Denijha"

[COMPLETA] Hermione lo perdona, gli asciuga le lacrime... E lui? Lui sembra fragile e perso, triste e distrutto... La guerra ha lasciato ferite profonde a lui, a lei, a tutto il mondo magico. Insieme riusciranno a guarire? #dramione [è possibile trovare la storia anche sul sito di fanfiction EFP]

Tutti dicono che baciare è come stare in paradiso, sentirsi leggeri e spensierati. Per Hermione non era affatto così: lei, al contrario, si sentiva all'inferno. Era accaldata e sentiva nel petto una fiamma crescere a dismisura; il calore le raggiungeva la testa, lo stomaco, le gambe, tutto. Era l'inferno più bello del mondo.

Draco non può andarsene dalla stanza. Dalla sua stanza. Ed è tutta colpa dell'Ordine. Confinato in uno spazio minuscolo con solo la Mezzosangue come compagnia. Qualcosa andrà storto. Magari la sua sanità mentale, magari no. "Ecco" sbottò lei "Ora anche il tuo sangue è sporco!". (DM/HG. Eventi successivi al "Principe Mezzosangue" | explicit scenes) ATTENZIONE: Questa storia è la traduzione italiana di 'Isolation', scritta dall'autrice inglese Bex-chan. Buona lettura.

Questo è il sequel di Scommesse Pericolose! Se non l'avete letto, non riuscirete a capire questa storia...