"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantasiosa, voglio diventare una scrittrice da quando avevo circa dieci anni. Come il mio nome, sono un po' strana anche io. A prima vista sembro una persona molto timida e goffa, ma in certe occasioni divento più coraggiosa di un leone. Ah, quasi dimenticavo. Potrei trasformarmi in un essere soprannaturale da un momento all'altro. La mia vita è uguale alla vita di qualunque ragazza della mia età, anche se è solo una maschera. Ho un grande segreto, sono diversa da tutte le altre ragazze, e la prova è la cicatrice sulla mano sinistra da quando sono nata. Diciamo che la mia vita non potrà mai essere normale. Be, non c'è nient'altro da dire. La mia vita ha abbastanza casini. Mi chiamo Aria, e questa sono io. " Prima in classifica Fantasia 24-10-15 Cartaceo disponibile su Amazon 💕

(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te, che sei riuscita ad occupare i miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho vista, che sei riuscita a cambiare la mia giornata con un sorriso e che mi hai cambiato completamente la vita. Voglio ricominciare da capo, con te» Ogni singola parola che viene fuori dalle sue labbra va a colpire lentamente il mio «Questi » dice sfiorando il mio lobo «ci ricorderanno per sempre questo giorno. Ci ricorderanno il nostro inizio, insieme. Perchè è questo che sei per me, il mio inizio e la mia nuova vita» #1 FanFiction

Per un errore di smistamento Jennifer viene collocata nel dormitorio maschile del Campus, troppo tardi per cambiare stanza è costretta a stare li. Ambientarsi tra tutti quei ragazzi non è facile... per non parlare del suo compagno di stanza. Caleb, di qualche anno più grande, è, a suo parere, il ragazzo più odioso, lunatico e scorbutico del universo. Conviverci non sarà di certo facile. <<CALEB!>> Urlo dal soggiorno. Ma non ricevo risposta. Corro in camera sua con un paio di boxer bianchi in mano e spalanco la porta. con un asciugamano alla vita mi squadra da testa a piedi e poi come se niente fosse torna a farsi la barba. <<queste sono le tue mutande>> Dico. <<come sei perspicace>> Non mi degna nemmeno di uno sguardo! È un cafone! Cafone maleducato! <<perché erano in soggiorno?!>> <<perchè sei nel mio bagno?>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>>mi scimmiotta. Racconto in 1a persona.