Nicole, timida e neo laureata in biologia, decide insieme al suo storico fidanzato di trasferirsi in un isolata cittadina desertica, Jacklowe, per un decisivo passo verso la sua carriera. Durante il trasferimento in macchina ha un bruttissimo incidente stradale, da cui riesce a uscirne viva. Tuttavia gli strascichi sono pesanti, la ragazza è spesso preda di dolorosi attacchi di emicrania, vuoti di memoria, e incubi ricorrenti. Nicole sembra avere continue crisi d'identità, vivendo nell'insicurezza di un carattere arrendevole, alla forza e caparbietà di una personalità forte. Il quadro si complica quando un giorno viene chiamata dalla polizia di Jacklowe per il riconoscimento di un cadavere.

Chris, un dannato che vaga per le terre di Rasher lasciando dietro di se solo morte e disperazione, tormentato dai fantasmi del passato e del presente , incontra una giovane ragazza dagli occhi verdi. Due personalità diverse dal passato misterioso, il cui cammino sembra intrecciarsi solo per necessità. Sarà davvero così o il destino ha in serbo altro? Quali segreti nascondono i due protagonisti? Solo gli dei possono saperlo.

Il mondo è cambiato da tempo: sono ormai quasi 60 anni che gli esseri umani non rappresentano più la specie dominante e hanno dovuto creare delle leggi specifiche per evitarne la completa estinzione. In questa realtà, dove gli umani sono ghettizzati e vivono in territori a loro assegnati dalle Autorità, c'è un'eccezionale bounty hunter umana che è la più richiesta e per questo, pagata, per la ricerca di vampiri, mutaforma, demoni e mezzi demoni, che devono essere consegnati alla giustizia o eliminati. Questa è la prima avventura di Makhaira, la cacciatrice di taglie. Copyright ©2024 BenedettaL, tutti i diritti riservati. #Wattys2016 #WrittenInAction #CactusProject #WritHer

"Tebaldo correva, correva veloce, correva lontano. Voleva fuggire, nascondersi dove nessuno l'avrebbe visto, dove non avrebbe dovuto celare il mostro che era diventato. [...] Pensava che uccidere fosse più facile, se si è spinti dall'amore. Pensava che impugnare la lama e lanciarsi contro un nemico fosse una cosa di grande prestigio, che oltre alla donna della sua vita gli sarebbe fruttato anche grande onore. [...] Tebaldo non voleva fare del male, infondo."