"Mi é sempre piaciuto raccontare un po' della mia vita alle persone, mi rende felice. E siccome adoro farlo, vi racconterò ogni cosa che mi succede ogni giorno. Ora vivo con il mio Puddin e chissà cosa succederà" P.S. Chi la vuole leggere bene se no amen

Grace è una ragazza di 18 anni con una vita abbastanza tranquilla fino a quando, a causa di alcuni problemi, non arrivó lui, il suo nuovo bodyguard... Buona lettura spero vi piaccia

[COMPLETATA] [ REVISIONATA FINO AL CAPITOLO 11.] Si sa, da bambini, è tutto più semplice. Ricevere attenzioni, cure, carezze, baci. È anche più semplice stringere nuove amicizie perché i bambini non si fanno migliaia di problemi che finiscono per frenarli nelle loro scelte. Basta salutarsi per essere amici. Ellie Williams, una bambina di 10 anni, si trasferisce ogni anno insieme alla famiglia, per tutta la stagione estiva, in un villaggio in riva al mare e qui ha stretto amicizia con molti bambini. Matthew Carter è uno di questi. La loro è un'amicizia particolare. Sono molto legati. Ma da piccoli, le amicizie sono sottovalutate. I bambini non hanno malizia eppure c'è qualcosa di unico tra di loro. Crescendo i due cambiano totalmente. Timida ed insicura, lei; giubbotto di pelle nera, Harley e una scia di ragazze che muoiono per un suo bacio, lui. Possono, due mondi così diversi, attrarsi fino a non resistere più l'uno senza l'altro o saranno costretti a collidere perché troppo in contrasto?

Per un errore di smistamento Jennifer viene collocata nel dormitorio maschile del Campus, troppo tardi per cambiare stanza è costretta a stare li. Ambientarsi tra tutti quei ragazzi non è facile... per non parlare del suo compagno di stanza. Caleb, di qualche anno più grande, è, a suo parere, il ragazzo più odioso, lunatico e scorbutico del universo. Conviverci non sarà di certo facile. <<CALEB!>> Urlo dal soggiorno. Ma non ricevo risposta. Corro in camera sua con un paio di boxer bianchi in mano e spalanco la porta. con un asciugamano alla vita mi squadra da testa a piedi e poi come se niente fosse torna a farsi la barba. <<queste sono le tue mutande>> Dico. <<come sei perspicace>> Non mi degna nemmeno di uno sguardo! È un cafone! Cafone maleducato! <<perché erano in soggiorno?!>> <<perchè sei nel mio bagno?>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>> <<non rispondere a una mia domanda con un altra domanda!>>mi scimmiotta. Racconto in 1a persona.

"Mamma te l'ho detto , ormai sono grande ,ho 16 anni,non ho bisogno di un baby sitter!" dissi cercando di farle cambiare idea. Lei mi guardò un' ultima volta con sguardo stanco "vedila così , sarà il tuo 'compagno di giochi' mentre sto via'' Storsi il naso. Era ancora peggio. A quanto pareva il mio tono supplichevole non bastava per convincerla che per stare quattro mesi a casa da sola non avevo bisogno di nessun 'compagno di giochi'. Mi diede un bacio sulla fronte ,posandomi una mano sulla spalla. Mentre mi salutava il campanello alla porta suonò, e non appena mamma fece entrare la figura sconosciuta nel soggiorno di casa nostra non riuscii a credere ai miei occhi. Mamma sorrise salutando il nuovo arrivato, dopodiché me lo presentò. " grazie per essere venuto così in anticipo. Lei è mia figlia Ally. Spero che andrete d'accordo questi 4 mesi" O porca merda.