Howe era un uomo strano. Un demente. Uno squilibrato. Howe era un uomo sconosciuto. Un incompreso. Un ripudiato. Howe era un sognatore. Un illuso. Un romantico. Howe era un uomo. Howe era un pazzo. *** Traduzione italiana della storia "Howe" di: @AllysonDeVil.

Quando cala la notte e tutto tace, nella camera rimanete solo voi due. Solo pochi centimetri di materasso a separarvi. Ognuno sente i respiri e i battiti del cuore dell'altro. È una convivenza che dura da anni, ma che ormai non può più continuare. Chi vincerà? Tu o il mostro sopra il tuo letto?

//settima storia della mia "saga" 'Per Sempre Arcobaleni e Contenti'// La regina leonessa. Questo è il modo in cui i lavoratori dello zoo Higashiyama chiamano scherzosamente Awai Shishi, diciassettenne figlia del responsabile dei leoni e di alcuni degli altri felini del parco zoologico. Awai è una ragazza energica, testarda e molto solare, si scalda facilmente e sono molte le cose che la mandano in bestia, ma se c'è una cosa che davvero detesta, o meglio, odia con tutta sè stessa, quella è senza ombra di dubbio la Yakuza, ovvero la cosiddetta "mafia giapponese", nonchè la principale sospettata dell'omicidio di sua madre, avvenuto dodici anni prima. Enorme sarà infatti il suo disappunto il giorno in cui scoprirà che buona parte delle quote dello zoo è finita nelle mani di uno dei membri della Yamaguchi-gumi, la più potente delle organizzazioni della Yakuza. Il caso volle inoltre che il giorno dopo aver fatto questa scoperta, Awai si ritrovi in classe niente meno che la figlia di quest'uomo, Laila Manami Hitsuji, una ragazza fredda, cinica e arrogante, con una strana passione per i gufo cafè e le arti marziali. Attenzione: apparte il fatto che questa storia sarà yuri (ma immagino che si sia già capito), volevo specificare che sia lo zoo Higashiyama che l'organizzazione Yamaguchi-gumi sono realmente esistenti, ma in pratica io mi sono limitata a rubare i loro nomi. Non so come funzioni davvero quell'organizzazione, pur essendomi documentata un po' sulla Yakuza in generale, e ovviamente in realtà non ha nessun collegamento con quello zoo.

In un piccolo paese nella regione di Ontario, in Canada, vive Dominik Pelletier, un sedicenne emarginato dalla società, tanto dai coetanei quanto dagli adulti, e che venne accusato, quando aveva solo dieci anni, di aver appiccato fuoco all'immensa foresta che circondava il paese. Il ragazzo però ha solo ricordi confusi del giorno in cui è scoppiato l'incendio, come anche dell'anno che l'ha preceduto. Anno durante il quale aveva fatto la conoscenza con uno strano individuo: un bambino dagli occhi verde brillante e il sorriso smagliante, che non solo viveva nella foresta, ma addirittura sosteneva di esserne lo spirito.

//ottava storia della mia "saga" 'Per Sempre Arcobaleni e Contenti'// Due nuovi studenti arrivati dritti dall'Alaska. Un seme basso e altezzoso. Un uke timido e rancoroso. Una strana ragazza dalla chioma rosa fluo che passa le giornate tra la sala giochi e la pasticceria di famiglia. Questi sono gli ingredienti che serviranno ad Haru per completare il suo capolavoro: "801 sfumature di bum bum time". (Immagine di copertina disegnata da @ShiroKuroyume)

Premio Wattys2016 *** Un affascinante viaggio nel mondo LGBT+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali, queer), fra racconti, pensieri e informazioni sui vari orientamenti sessuali e le varie identità di genere. Una raccolta di storie volte a scoprire vari aspetti della vita spesso poco conociuti. Il libro si divide in tre parti: 1) I capitoli "guida", con le definizioni dei vari termini usati. 2) One shot a tema LGBT+. 3) Pensieri ed esperienze condivisi dai lettori. Spero che questo progetto possa coinvolgervi.

SEGUITO DI: "welcome to wonderland", "The Cheshire Cat //Yaoi//" e "The Dodo //Yaoi//" CI SARANNO RIFERIMENTI A TUTTE E TRE QUESTE STORIE, QUINDI SAREBBE MEGLIO AVERLE LETTE TUTTE PRIMA DI INIZIARE QUESTA. ~ Trama: Dopo un intero anno di permanenza nel centro psichiatrico, Satoshi viene dimesso. Ma non è affatto facile riprendere come se nulla fosse con la normale vita di tutti i giorni e il ragazzo scopre che non riuscirà mai a liberarsi davvero di "Alice nel Paese delle Meraviglie", nel momento in cui, solo un mese dopo essere tornato a casa, incontra uno strano ragazzo dai capelli verde fluo e gli occhi rosso sangue, che sostiene di essere il Jabberwocky (Ciciarampa). ~ Poesia/filastrocca obrobriosa alla quale "lavoro" da mesi: Oh Alice, in che mondo folle sei capitata! Il Cheshire Cat il ghigno più non ha. Tweedledee e Tweedledum insieme più non stan. Il Mad Hatter ha perso sia cappello che tazzina per il tè. Il March Hare benchè siamo a marzo matto non è. La Dormouse è vispa, arzilla e molto piena di sè. Il White Rabbit del tempo ha perso il senso. Del Caterpillar il narghilè non ha più il lezzo. La Queen of Hearts non si è ancora arrabbiata. La White Queen è invece triste ed irritata. La Mock Turtle più non si lamenta. Il Gryphon non l'accontenta. Il Dodo non da consigli, non corre e non balla. Mentre Eagle, Duck e Lory stanno tristi e zitti, nessuno di loro parla. E tu, Alice? Tu che farai? Non ha più senso per te tornare a casa ormai.

Corrado vive la sua vita normalmente: frequenta il vicino istituto tecnico, ha i suoi amici, una ragazza dai capelli rossi con cui passare bei pomeriggi, i problemi di una persona normale, le tristezze, una famiglia. Cosa manca? Assolutamente nulla, ed è proprio per questo che il destino sembra proprio crudele nel suo gioco. La vita dà e toglie in modo assolutamente imprevedibile, giocando a dadi con le possibilità di ciascuno di noi. Tuttavia, a volta, capita che i dadi offrano una combinazione strana e mai vista ed è in quel preciso momento che nasce una storia da raccontare.

Cinque numeri. Cinque 21 scritti sulla lavagna. Quattro agli angoli e l'ultimo al centro. Una persona normale li avrebbe osservati con curiosità per alcuni istanti per poi mettersi a pensare ad altro o più probabilmente li avrebbe ignorati fin dal principio... Ma lei no. Semplicemente non poteva. E questo semplicemente perchè, dal momento in cui aveva posato lo sguardo su quei numeri, nella sua mente era nata una piccola, basilare, assillante domanda. Domanda che in realtà gli uomini si pongono fin dalla notte dei tempi: perché?

Katsumi Kudo ha assistito all'assassinio dei propri genitori, colpevole lo zio. In seguito ha ricevuto il supporto di diversi psicologi, ma nessuno di loro è riuscito a risolvere il suo problema. Quale sia? L'aver dimenticato, a causa del trauma, ogni singolo fatto riguardante quel giorno. Qualcuno potrebbe pensare che sia una fortuna per lui l'aver dimenticato di aver vissuto un fatto tanto spiacevole, ma Katsumi non la pensa allo stesso modo. È per questo che, seppur con scetticismo, alla fine ha acconsentito a farsi prenotare da un suo amico una visita da uno psicologo dai dubbi metodi, ma dall'innegabile bravura. Che Shigeru Fujita si riveli davvero in grado di aprire il vaso di Pandora?