"Io conoscevo già il Conte Ciel Phantomhive. Giocavamo da piccoli qualche volta con Elizabeth, niente di più dei giochi che fanno i bambini, ma rivederlo adesso mi metteva addosso una certa pressione, come se stessi partecipando ad una delle mie lezioni di pianoforte, quelle dove non mi è concesso sbagliare. Nonostante non lo stessi guardando, sentivo il suo sguardo bruciare le mie vesti, la mia carne, come se un fuoco mi stesse dilaniando. Era passato tempo da quando l'avevo visto l'ultima volta, e soprattutto, l'avevo visto prima del tragico evento del quale la sua famiglia fu vittima. "

Mi chiamo Ethan Stone, anche se per tutti quanti sono ormai Daredevil. Come il celebre protagonista della Marvel, vi chiederete. Sì, proprio lui. Tranquilli non sono cieco, ho solo la sua capacità a ficcarmi sempre in situazioni pericolose. Non lo faccio apposta, lo giuro. Non sono io che vado in cerca di guai, sono loro che mi danno la caccia e per questo tutti gli amici più tranquilli mi evitano come fossi la peste in persona. Ok ammetto che dopo un pò ho cominciato a prenderci gusto. In fondo se i guai non puoi evitarli, non ti rimane che affrontarli, no? Così un giorno ho deciso dovevo assolutamente fare qualcosa per venirne fuori tutto d'un pezzo, o quasi. Dovete sapere che per tirare avanti faccio il buttafuori in una nota discoteca della Grande Mela, sono anche bodyguard freelance. Se un pezzo grosso ha bisogno di una scorta supplementare, o di qualcuno che sappia muoversi in modo discreto nelle zone calde della città, è me che chiamano. In un certo senso sono diventato una celebrità anch'io. Per sopravvivere alla vita movimentata che mi sono scelto, ho dovuto imparare a essere veloce e saper combattere. Per questo trascorro buona parte del mio tempo libero tra una palestra dove pratico MMA, e il parco. Lì insieme a un gruppo di persone pazze almeno quanto me, mi diletto nel parkour. Può tornare utile sapete quando si deve fuggire da posti assurdi. E credetemi... a me è capitato più volte di quante mi piaccia ricordare. Comunque le grane che ho avuto sul lavoro, sono cosa di poco conto se paragonate a quelle che mi procurano le donne. Lo ammetto, sono la mia debolezza. E più sono belle, più grane creano... fidatevi. Se ci riuscite, statene alla larga. Dovrei seguire il mio stesso consiglio, ma ahimè... da quel punto di vista credo di essere una causa persa. Se avrete ancora un pò di pazienza prometto che vi racconterò tutto quello che mi è capitato a causa loro... a partire dal principio.