_Danpo
Vittorio conviveva con la bruciante sensazione di essere nato in un paradiso popolato da diavoli. Le figure degli uomini chini sulle terre gialle, il caldo che li avviluppava fino a fonderli con gli strumenti della terra, i frutti che dagli alberi sembravano la via di salvezza; il vento tiepido che da maestrale spazzava via tutto, le vecchie signore fuori dalle case a parlare ad alta voce, mentre i carusi giocavano a nascondino; la notte che sperava non finisse mai, i galli a cui avrebbe tirato il collo personalmente e volentieri: niente di tutto ciò gli piaceva quando era in compagnia degli altri. Quando era solo, invece, assaporava ogni istante di quell'eterno immobilismo che caratterizzava la sua terra. Questo pensava e mai diceva, Vittorio, mentre quelli con cui aveva condiviso le scuole medie sembravano andare avanti con le loro vite. Lui, invece, si sentiva intrappolato ad un tempo passato, ma non riusciva a capire quale.