Faceva freddo e il vento pungente mi colpiva la pelle. Avevo corso quasi fino allo sfinimento. Era da cinque giorni che non mangiavo niente. Bevevo solo un bicchiere di acqua al giorno. Avevo paura che mi si gonfiasse la pancia. Non potevo rovinare tutto, non ora. Will era a pochi passi da me, voltato di spalle. M'immaginai i suoi occhi, le sue labbra e quei capelli spettinati che incorniciavano quel volto di cui avevo imparato a memoria i lineamenti e le fattezze. «Will...» esordii. Lui si girò e il mio cuore ebbe un colpo: una lacrima gli rigava la guancia e bagnava la cicatrice che si era procurato pochi giorni prima. Non disse niente. Si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani. A differenza delle mie erano calde e morbide. Chiusi gli occhi, non per il momento, ma perché iniziò a girarmi la testa. Mi sentivo vuota, infreddolita e incosciente. Provai a non farci caso, ma mi concentrai sulle labbra di Will che si stavano avvicinando alle mie. Non seppi mai se riuscii a baciarlo, perché fu proprio in quel momento che persi completamente i sensi.

"Sarah. Fermati." Sussurrò lui avvicinandosi cautamente a me, mi fissava negli occhi. "Conto fino a tre." Feci un passo in dietro. I miei talloni erano al bordo del cornicione del ponte. I miei occhi diventarono umidi. "Sarah..." Mormorò avvicinandosi ancora "Uno" deglutii. "Ho sbagliato tutto sin dall'inizio con te... Dovevo comportarmi meglio..." Sospirò cercando il mio sguardo. "Due." Dei brividi di terrore mi percorsero la spina dorsale. "Per favore... Scendi da lì e parliamone... Ti devo delle scuse..." Abbasso lo sguardo. "Scusarti per cosa? Per aver reso la mia vita un inferno a scuola, a casa, per avermi distrutto sia mentalmente che fisicamente, per avermi fatto andare all'ospedale due volte o per essermi dovuta subire due mesi di clinica psichiatrica a causa tua? Oppure devi scusarti per avermi chiamato pazza, anoressica, maniaca, Troia, sfigata, scheletro, mostro?!? Già che ci sei chiedi scusa anche per avermi fatto perdere l'unica persona che teneva a me davvero, a cui io tenevo di più. Sai una cosa? Scusati direttamente con i miei genitori di aver causato il mio suicidio. Tre." Le lacrime cessarono di sgorgare dai miei occhi stanchi. L'aria mi passava fresca tra i capelli, quella brezza autunnale mi rendeva così tranquilla. Il respiro irregolare e leggero. La perfezione di quel momento. Niall che mi urlava "ti amo, ma non sapevo come dirtelo, sei sempre stata troppo per me"

~a fight against life~ Valery è una ragazza molto sfortunata e non amata. Non è mai stata magra e dopo un brutto evento nella sua vita causato dalla sua corporatura decide di non mangiare... il suo motto? I WON'T EAT. ANORESSIA, UNA LOTTA CONTRO LA VITA. ...A Louis Tomlinson Fan fiction... ATTENZIONE La storia, all'inizio, presenta alcuni errori grammaticali per cui mi scuso, ma è stata la mia prima storia e ho fatto pratica scrivendo; la mia scrittura è migliorata nel tempo, perciò vi prego di non essere pignoli e di leggere per il piacere di farlo, senza criticare. -Mary

Questa storia non é mia ma di Sabrynex e siccome penso che sia molto bella ho deciso di riscriverla ❤❤