"Sai angelo, il sesso mi piace. Mi piace l' adrenalina, sentire il cuore che batte a mille, il calore sulla pelle, la passione che ti travolge, che ti consuma... Due corpi nudi che si scontrano l' uno con l' altro, che si cercano, in una foga quasi animalesca, violenta e primordiale." Il viso di Azraphel era sempre più caldo, mentre immaginava ogni parola nella sua mente. Si scoprì a pensare al corpo nudo di Crowley, sopra il suo. Ai suoi capelli rossi tra le mani, alle sue labbra che gli mordevano la pelle chiara. Al suo bacino che spingeva contro il proprio, mentre il respiro diveniva urlo. Iniziò ad avvertire uno strano senso di calore tra le gambe, e se ne vergognò. Sperò solo che il demone non se ne accorgesse, visto che erano ancora avvinghiati l' un altro. I loro corpi non si erano più staccati, da che l' angelo aveva iniziato a confortarlo... Realizzò solo in quel momento, di come si sentisse a suo agio con lui, di come si sentisse sé stesso. Di come fosse normale per loro, ridere fino al mattino, ubriachi di vino e di stelle. Ma quella notte, era successo qualcosa che lo aveva sconvolto nel profondo. Quella notte il demone aveva calato la sua armatura, mostrandogli la sua fragilità nascosta. La sua paura dell' oscurità e della solitudine. Ed ora, non riusciva più a guardarlo allo stesso modo. "Ma... Il bacio... Ecco Azraphel, quello non sono mai riuscito a comprenderlo. Non ti provoca un' orgasmo un bacio. E' solo... Fine a sé stesso. Una cosa che fai, senza nessuno motivo in particolare. In un giorno qualsiasi, in mezzo alla gente, durante una passeggiata. Non porta a niente, se non all' atto stesso di appoggiare le labbra su quelle di un' altra persona, solo per riconoscerne il sapore. E' intimo, profondo... Non lo so, forse non ho mai voluto quel grado di intimità con nessuno."

Ispirata dalla omonima canzone "Madame Guiliottine". ~~~~~~~~~-------------~~~~~~~~~ Crowley non era un demone, lui non aveva fatto niente a dispetto dei loro fratello rivoltosi; eppure era caduto lo stesso. Madre, non senti la mia disperazione?

Raffaele cade sulla terra e scopre qual'è il prezzo da pagare per non aver obbedito a Dio. Ecco come un angelo diventa un demone...o quasi... - (Si, Crowley era Raffaele)

Era una danza, ed era sempre stata una danza tra loro. Crowley chiedeva, Aziraphale rifiutava. Crowley riformulava la domanda, chiedeva scusa, argomentava, e immancabilemnte l'angelo cedeva. Una storia vecchia come il mondo. Ma cosa succede quando l'angelo si rifiuta davvero? Quando il sogno di un demone si spezza? Qualcuno dovrà porvi rimedio, con l'aiuto di qualche amico... Storia pubblicata anche sul sito EFP

• Un capitolo quasi ogni giorno, 2000 parole circa • Il titolo parla da sè! La storia prende luogo a due anni dal finto suicidio del celebre Sherlock Holmes, dove un angosciato e solo John Watson, dopo aver perso il suo migliore amico, cerca di tenere insieme i frammenti del suo cuore. Come reagirà quando Sherlock tornerà di colpo nella sua vita? Molto angst, seguito però da un buon comfort. Sarà un libro ricco di sorprese, piccoli frammenti ispirati alla terza stagione, ma con esiti e sviluppi totalmente diversi. In oltre, non saranno una decina di capitoli, ma una fanfiction sufficientemente lunga. Chi mi conosce, sa già cosa io sia in grado di complottare! Buona lettura! Ho una pagina Instagram dedicata a Wattpad per darvi aggiornamenti, curiosità e approfondimenti su questa storia e molto altro. Vi suggerisco di seguirmi, poichè in oltre controllare i direct su Instagram risulta più semplice e veloce che su Wattpad. Potrebbe essere divertente! Il nickname è silviasilvia__ (due trattini bassi) e come foto profilo vi è una fanart di Sherlock e John che condividono un bacio.

"La pista di atterraggio dell'aeroporto di Heathrow gli venne incontro quasi volesse inghiottirlo. Il boing dell'American Airlines completò la sua discesa a balzi e strattoni, prima che il pilota azionasse i freni per trattenere quell'enorme bestione ed impedire che andasse a schiantarsi contro un altro aereo o in uno dei campi che circondavano le piste. L'uomo seduto nel posto A6,nonostante fosse accanto al finestrino evitò di guardare il panorama fuori dall'oblò; in fondo cosa ci sarebbe stato di diverso da tanti altri aeroporti, altri paesi che aveva visitato negli ultimi tre anni? Forse qualcosa di diverso questa volta c'era... Quello sarebbe stato l'ultimo volo, l'ultimo atterraggio per un lungo periodo, forse per sempre. Era ritornato a casa. O meglio era ritornato a Londra, sarebbe veramente ritornato a casa soltanto quando avrebbe rimesso piede al 221B di Baker Street."

" Sono in mezzo a persone di cui posso dedurre tutto" "Uscite e ti prego non portartelo a dietro la prossima volta o in questa casa si vedrà calare il quoziente intellettivo in modo così affrettato che nessuno lo potrà capire, anzi tu puoi rimanere. Ma Anderson se ne può andare." "Mi faccio il nodo sul braccio con il laccio, aspetto di riuscir a vedere la mia vena e finalemente mi buco con l' ago, spingo lo stantuffo, mi è concessa un po' pace e confusione voluta nella mia mente."

"Ti avevo detto di non farti coinvolgere."

[ One shot già presente sul mio EFP] - Devi accettarlo prima o poi, John. È successo. - Lo guardo, sento le lacrime pungere, ma se Sherlock è così forte devo dimostrare di esserlo anche io. A volte sembra proprio che non gliene importi niente. - Sono io quello malato, non tu. John, ne soffri troppo. - Apro la bocca per dire qualcosa ma lui non smette di parlare. - Voglio andarmene con la consapevolezza che tu starai bene e voglio farlo tra le tue braccia, non in ospedale, non è luogo adatto a me e lo sai. Non cercare di convincermi. Ho fatto tutto ciò che mi hai detto, la chemio, le visite, i ricoveri... solo per poterti vedere meno preoccupato, ma è successo il contrario. Sei sempre più ansioso. -

L'abbiamo provata tutti, quella sensazione di impotenza. Sì, quella che ti attanaglia l'anima quando ti senti in dovere di aiutare qualcuno, ma non credi di possedere i mezzi per farlo. Tutti l'abbiamo provata, tutti tranne lui: Sherlock Holmes. Lui ha sempre la soluzione a tutto, o almeno l'aveva sempre avuta fino a quel giorno. Il giorno in cui lui e colui che rappresenta l'altra metà della sua vita, John Watson, si trovano letteralmente bloccati nell'ennesima sfida da affrontare insieme, l'uno con l'altro, l'uno per l'altro.