La storia parla della dolce Betty Cooper.

[COMPLETA]Era buio pesto e pioveva perciò iniziammo a correre. Sulla strada trovammo un locale illuminato e senza pensarci entrammo. Intorno a noi c'erano solo shorts e chiodi in pelle. In lontananza, tra una decina di ragazzi ubriachi, vidi lei. Indossava una minigonna a vita alta rigorosamente nera e una canotta grigia semplice che mostrava i lineamenti perfetti del suo corpo. Era su un tavolo e ballava. Ballava terribilmente bene. Tutti intorno a lei si scatenavano e i ragazzi non smettevano di fissarle le gambe, troppo scoperte. Quello sguardo da diva provocante, da quel momento, non mi lasciò più stare. Non avrei mai immaginato che avrei avuto occhi solo per lei, sebbene fossimo così diversi. -Lascia perdere Matt, quella è una ragazza irraggiungibile. È troppo figa...- -Figurati se stavo pensando di provarci, Zed...-

Ci sono luoghi che non si trovano sulle mappe, ma nei silenzi delle ossa. Aria è fatta di vento e memoria. Con le dita sporche di terra e il cuore intrecciato a petali di tulipano, lascia la sua estate in frantumi e approda a Beacon Hills, dove l'aria sa di pioggia e promesse infrante. Ma in quella cittadina, immersa tra foreste e segreti, qualcosa la attende. Qualcosa che ha sempre saputo il suo nome. Un sussurro nei corridoi, un fremito sotto pelle, un'ombra che si insinua nei suoi sogni e li lacera dall'interno. Ogni passo risveglia una verità dimenticata. Ogni visione la avvicina a ciò che non avrebbe mai dovuto toccare. Lì, dove i lupi ululano alla luna e i vivi si confondono coi dannati, Aria scoprirà che il suo dono è anche una condanna. E che il suo peggior incubo... potrebbe indossare il volto di qualcuno che non riesce a smettere di guardare.

Vide un viso graffiato, ferito. Degli occhi iniettati di sangue. Un corpo che si fletteva. Che si arrendeva al dolore. Disse qualcosa di appena udibile. Un sussurro. Un nome. «Stiles»