PREQUEL DELLE MIE STORIE "The Cheshire Cat //Yaoi//" e "The Dodo //Yaoi//" (ma trattandosi appunto di un prequel, credo che possiate leggerlo anche senza aver letto prima quelle due) dal testo: - Ehi! Ma che fai?! - - Oh, scusami Humpty Dumpty. - - Humpty che? - - Humpty Dumpty. È il tuo nome, no? - - Ehm... No, decisamente no. - - Ah, che seccatura i nomi! Uno si prende la briga di inventarli e poi quando li usa si rende conto di non aver reso partecipe anche i diretti interessati della sua decisione! - - Ma di che stai parlando? - - Dei nomi, no? Prendi ad esempio gli animali. Ognuno di loro ha un nome scentifico, milioni di nomi comuni, uno o due per lingua, e alcuni perfino un nome proprio! Ma se vedi per strada una gallina e la chiami appunto "gallina" quella si volta verso di te? Ma certo che no! Perchè nessuno gliel'ha spiegato a quella poveraccia che quello è il suo nome! - - Sbaglio o non hai tutte le rotelle apposto? - - No, direi che hai perfettamente ragione. - - Allora, anche se già so che me ne pentirò, qual è il tuo nome? - - Zanzara. - - ...Dovevo aspettarmi una risposta del genere... E allora, sempre se mi è lecito chiedere... Perchè sarebbe questo il tuo nome? - - Perchè sono piccolo, fastidioso, petulante e stresso l'anima alla gente! - - Guarda un po', è proprio la risposta che avrei dato io... -

Katsumi Kudo ha assistito all'assassinio dei propri genitori, colpevole lo zio. In seguito ha ricevuto il supporto di diversi psicologi, ma nessuno di loro è riuscito a risolvere il suo problema. Quale sia? L'aver dimenticato, a causa del trauma, ogni singolo fatto riguardante quel giorno. Qualcuno potrebbe pensare che sia una fortuna per lui l'aver dimenticato di aver vissuto un fatto tanto spiacevole, ma Katsumi non la pensa allo stesso modo. È per questo che, seppur con scetticismo, alla fine ha acconsentito a farsi prenotare da un suo amico una visita da uno psicologo dai dubbi metodi, ma dall'innegabile bravura. Che Shigeru Fujita si riveli davvero in grado di aprire il vaso di Pandora?

Cinque numeri. Cinque 21 scritti sulla lavagna. Quattro agli angoli e l'ultimo al centro. Una persona normale li avrebbe osservati con curiosità per alcuni istanti per poi mettersi a pensare ad altro o più probabilmente li avrebbe ignorati fin dal principio... Ma lei no. Semplicemente non poteva. E questo semplicemente perchè, dal momento in cui aveva posato lo sguardo su quei numeri, nella sua mente era nata una piccola, basilare, assillante domanda. Domanda che in realtà gli uomini si pongono fin dalla notte dei tempi: perché?

Attenzione: in questa storia sono presenti relazioni omosessuali, eterosessuali e anche non meglio identificate. dal testo: - Ci tieni davvero così tanto? - - Certo che sì! Ma che domande fai? - - E allora dimostralo. - - Dimostrarlo? E come? - - ...Ti ho mai insegnato come fare l'origami della gru? -

ATTENZIONE! Questa è una storia di genere Yaoi! Yaoi significa che riguarda due ragazzi! Sooooo, If you don't like it: Bye.

SEGUITO DI "The Cheshire Cat //YAOI//" SE VOLETE CAPIRCI QUALCOSA VI CONVIENE LEGGERE PRIMA QUELLO Dal testo: - Dimmi, se pensi ad "Alice nel Paese delle Meraviglie" qual è il primo personaggio che ti viene in mente? Ovviamente apparte la protagonista. - - Il primo personaggio che mi viene in mente... Bé, il cappellaio matto, no? - - Mi sento leggermente offeso, ma va bene. Il secondo allora? - - Lo stregatto. - - Thanks for notice me, senpai. - - Il tuo inglese fa pena. - - Sei proprio rompiscatole fino all'ultimo, eh? - - ... - - Vabbé, non fa niente. Poi? - - Vediamo... La regina di cuori e quella bianca. - - Continua. - - Vediamo... C'é la lepre marzolina, il ghiro, il brucaliffo... Ah, e ovviamente il coniglio bianco. - - Non stai dimenticando qualcuno? - - E chi? - - Bè, un bel po' di gente a dire il vero. - - Ad esempio? - - Bé, il Dodo ad esempio. - - E chi è il Dodo? - - Già, chi è il Dodo? È proprio questo il problema... -

Dal testo: - Quindi, si può sapere perché lo chiamate "Cheshire Cat"? - - Allora, ci sono quattro motivi. Il primo è per il cognome. - - Sì, quello era chiaro. Poi? - - Poi per il suo sorriso. Non so te, ma io ogni volta che sorride ho quasi il terrore che gli angoli della bocca gli possano davvero arrivare fino alle orecchie. - - Sì, anche a me ha dato questa impressione... - - Poi perché alcune sue abitudini ricordano effettivamente quelle di un gatto. - - Che intendi dire? - - Bè: odia fare il bagno, ma ama la pulizia, ha una vera e propria passione per il latte e per il pesce, è più attivo di notte che di giorno, ma ama comunque dormire e poi è incredibilmente agile, ha dei riflessi davvero sorprendenti. - - E infine? - - Infine cosa? - - Il quarto motivo. Qual è? - - Oh, quello è il più facile da intuire. Proprio non ci arrivi? - - Dimmelo e basta, non ne posso più di tutti questi giri di parole. - - È pazzo. - - Pazzo? - - Oh sì, completamente fuori di testa... - Salve a tutti, ecco la mia nuova creazione! (Anche detta: quello che succede quando una fanatica di Alice in Wonderland è anche una fujoshi XD) Spero che vi abbia incuriosito almeno un po'.

Avete presente quella storia? Quella riguardante il filo della tela di un ragno. Avete presente, no? Quella continuamente abusata e rivisitata da tutti... Quella dove un criminale che in vita salva un ragno, dopo essere morto ed essersi ritrovato negli inferi, vede scendere dall'alto un filo proveniente proprio dalla tela del ragno che aveva salvato quando era in vita. E allora lui si aggrappa subito al filo e speranzoso prova a risalire, ma anche le anime degli altri dannati nel vederlo vogliono fare lo stesso e così si aggrappano anch'essi. L'uomo però, avendo paura che il filo si potesse spezzare, li caccia via, dicendo loro che quel filo è suo e che pertanto solo lui avrebbe potuto usarlo. Ed è allora che il filo si spezza. Ecco, l'avete presente, no? Bene, perchè vi informo che anche io ho intenzione di abusarne. Già, perchè questa è proprio la storia di come anch'io trovai il mio filo del ragno e di come anch'io lo persi.

Esiste il destino? Il corso della vita di una persona viene segnato già dalla sua nascita o è qualcosa che si forma con lo scorrere del tempo? Possono poche semplici lettere segnare a vita il destino di una persona? Perché sto facendo a voi tutte queste domande quando tecnicamente dovrei essere io ad avere le risposte? XD Da "Loser" (la canzone che mi ha ispirato per scrivere questa storia... Grazie ancora Mafumafu!!!): Sono un perdente; sarebbe bello poter ululare di notte. Forza, consumiamo ancora una volta le nostre voci. Sono un perdente; lo sento da molto tempo. Sono un perdente mentre desidero che io un giorno sia capace di andare avanti. Se davvero vuoi essere amato, dillo forte. Non basta pensarlo. P.S. che belle queste descrizioni che dicono tutto e niente XD P.P.S. il titolo mette proprio allegria, eh?

//prima storia della mia "saga" 'Per Sempre Arcobaleni e Contenti'// Akira Yunime è un sedicenne come tanti altri: allegro, tranquillo, un po' otaku e molto legato alla sorella gemella Shiro che, nonostante spesso si mostri infantile, è in realtà molto protettiva nei suoi confronti. Questo perché Akira non è solo il ragazzo dolce e simpatico che tutti credono, lui nasconde un segreto, qualcosa che ha costretto la sua famiglia a trasferirsi tre volte nel corso di soli cinque anni. Kurai Tamotsu invece è un asociale di prima categoria, non di quelli troppo timidi per fare conoscenza con gli altri, ma di quelli che gli altri li evitano proprio, preferendo la solitudine alla compagnia. Sempre freddo e apatico con tutti, è ormai da quasi cinque anni che non prova interesse verso il prossimo, questo almeno fino all'arrivo di "Lui".