Anche la vita piú monotona non è del tutto esente da rischi: si potrebbe essere già morti da un pezzo e non essersi neppure accorti della differenza.

Penso che la forma più bella di ispirazione consista nel reinventare. Scegliere persone e trasformarle in personaggi è dare nuova vita alla realtà. Sapete quando le idee rombano in testa e voi lasciate, ahimè, quel che state facendo, per pensarle - o vederle - compiute? Ecco, così. Parlavo di guerra: ho deciso di prendermi un pausa e ho pensato. Poi studiavo trattati di pace e mi sono fermata un attimo. Guerra e Pace. È quel che si trova qui. Ma a me la guerra vera, con le armi, ha sempre fatto schifo; tanto da non riuscirne a parlare. Perché delle guerre passate ho visto dal vero i risultati, sempre non buoni. Dalle guerre interiori, invece, può nascere una soluzione o, almeno, se non una soluzione, la consapevolezza dell'errore. Ancora tutto completamente frutto della mia fantasia e, forse di qualche mia esperienza. Forse.

Mika e Andy si ritrovano compagni di college. Vanno d'accordo, tra loro c'è intesa. Forse a causa di un segreto in comune che li ha fatti soffrire in passato e che ora vedono meno importante, dato che si danno sostegno a vicenda. Come proseguirà la loro vita al college? Tra amicizia, amore, e sofferenza, questa è la storia del mio idolo e del suo reale compagno. ♡

Mika, il ragazzo timido e solitario, che ad ogni ricreazione si rifugia nell'aula di musica per sfogarsi e sentirsi se stesso. Andy, il cattivo ragazzo, ma con un cuore d'oro. Cosa succede quando tra i tasti del piano vengono incastrati bigliettini da un ammiratore segreto?

[Incompleta] Quando cadiamo ci rialziamo sempre più forti, o almeno questo è ciò che dicono, ma io non ho mai creduto molto in quello che "tutti dicono". Quando cadiamo, ci rompiamo sempre qualcosa e rotoliamo nel fango, e forse è vero che ci rialziamo più forti ma solo se riusciamo ad alzarci, quasi tutti non ce la fanno, anzi si scavano la fossa da soli e nemmeno lo sanno, io no però, mi sono sporcato, sono stato sommerso di terra, sono inciampato sui miei stessi piedi e proprio quando mi sembrava di essere finalmente riuscito a farcela, sono caduto nuovamente. Eppure ora sono qui, qualche traccia di fango forse è ancora sul mio corpo, ma sono in piedi per il semplice motivo, come ho già detto prima, che io non sono "tutti".

Ciao! Se sei qui è perchè ti piace Mika e cerchi una ff su lui e Andy.Oppure sei qui perchè preferisci leggere ff che studiare (ti capisco).O molto più semplicemente perchè non avevi niente da fare. Comunque qualunque sia il motivo: mi chiamo Elena e questa è una fanfiction "realistica" su Mika. Ringrazio anticipatamente chi mi sopporterà per,spero, tanti capitoli. Elena:)

-Chiedimelo- disse Andy -Dammi un bacio- lo implorò Mika Andreas sprofondò in quel bacio. Precipitarono insieme, come in una discesa troppo pericolosa che però non faceva paura. Era bella, bellissima. E nessuno dei due aveva i freni in mano.

Ecco come da dei semplici e brevi messaggi può nascere l'amore.... #Mikandy Link Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=D09n5sItZOs [COMPLETATA] La storia è totalmente di mia invenzione, vi prego, quindi, di non copiarla... Morale della storia: Non copiatela tanto me ne accorgo ;) Inizio: 24 Febbraio 2016 Fine:20 Maggio 2016

Appena Andy aveva saputo di avere il weekend libero, aveva deciso di raggiungere Mika a Milano prima di tornare nella loro casa londinese, ben consapevole che il compagno aveva le audizioni di XFactor da girare in quei giorni. Poco gli importava. Qualche ora insieme era sempre meglio di niente, eppure Mika nemmeno durante le pause sembrava avere alcun motivo per abbandonare "la scena" e Andy non poteva fare altro che guardarlo fare il cretino al tavolo dei giudici con Fedez.

Dal primo capitolo: "Io mi chiamo Michael Holbrook Penniman Junior e ho nove anni. Porto lo stesso nome del mio papà, ma a mamma non è mai piaciuto il nome Michael! Allora quando io sono nato ha fatto un accordo con papà: mi sarei chiamato ufficialmente Michael, ma poi tutti mi avrebbero chiamato Mica. Solo la nonna mi chiama Michael. Dice che chiamarmi "sacchetto di plastica" non le piace. Sì, perché Mica in arabo vuol dire proprio quello e la nonna è libanese. Anche io sono libanese e anche la mia mamma lo è"