Cosa succede quando attraversiamo quella porta? quando allarghiamo i nostri orizzonti, il nostro punto di vista, e ci avviciniamo a nuove prospettive?

Siamo giunti ad uno stadio dell'evoluzione umana dove una pioggia importante non si tramuta in gratitudine per aver posto finalmente una fine alla siccità; La pioggia ci preoccupa perchè distrugge tutte le nostre misere creazioni, miseri artifici umani. Abbiamo paura di volare con le nostre proprie ali perchè non abbiamo la sicurezza del paracadute.

Come da titolo, discorsi di interlocutori estranei, un po' fanatici se vogliamo, ma il loro dibattito è interessante: nessuno parla, perchè nessuno mai riesce a tornare dal confronto col tiranno, con la vera essenza della realtà, dell'io interiore, degli affetti e dei rapporti interpersonali. rimangono tutti come incantati, stregati, spaventati...

Il Leviatano, bestia suprema fra le bestie superbe, incarna il male nelle sue radici più profonde; quello da cui discerne tutta la nostra società, fino ai rapporti con il proprio vicino, quello che condiziona ogni vita ed ogni essenza del quotidiano, quello che piega ognuno di noi alla sua volontà immanente. Pochi riescono ad opporsi, e quelli che lo fanno hanno come solo scopo il suo annientamento al fine di poter essere a loro volta incoronati re. So che è un'analogia difficile da cogliere, ma riflette la mia visione del mondo di oggi, governato da un'inspiegabile sete di scavalcare il prossimo, puro interesse egoistico e superficialità smisurata che ormai inonda ogni via, contamina ogni città.

Neanch'io so dare un'interpretazione adeguata. Qualcuno l'ha scritta, e ancora non mi ha spiegato niente.

Questo fu il mio primo tentativo nel campo della poesia, scritto nel lontano 2014, e che riflette un mio pensiero fisso: la ricerca di quel Tu, di quella misteriosa forza motrice della nostra esistenza, quell'energia segreta che muove i i fili della vita.