Una piccola one shot su Luka e Chloé, una coppia che spero si realizzi all'interno della serie

"Si imbarazzava così spesso, soprattutto di fronte alle persone di cui aveva fatto conoscenza da poco, che alla fine erano in pochissimi a sapere davvero qualcosa di lei, al di là della patina di educazione e gentilezza che rivestiva sempre i suoi comportamenti. D'altro canto, questo era anche il motivo per cui le riusciva così bene interpretare i personaggi che le venivano assegnati a teatro. Dietro una maschera, sentiva di poter esprimere liberamente tutta la propria personalità, senza il timore di alcun giudizio di sorta." In molti si sono imbattuti almeno una volta nella sua immagine, eppure quasi nessuno conosce la sua vera storia. Quella che state per scoprire. Il suo nome è Emilie Montrésor, ma negli ultimi sedici anni tutti l'hanno conosciuta come Emilie Agreste. ***Avvertenze per i lettori*** Questo racconto contiene riferimenti alle prime due stagioni della serie 'Miraculous'. Non posso purtroppo garantire la coerenza con il contenuto della terza stagione, non essendo ancora andata in onda al momento della stesura. I personaggi qui descritti sono tratti dalla serie e non sono di mia creazione, così come la copertina. È la prima volta che pubblico un mio scritto. Ringrazio chiunque vorrà leggerlo e lasciare un commento. Siate comprensivi con me, sto ancora imparando.

Sono passati diversi anni dalla battaglia contro il famigerato Papillon, la quale non può che essersi conclusa nel peggiore dei modi. Marinette ogni anno si ritrova a dover affrontare una triste realtà. Aiutata dal suo migliore amico Luka, e da tutte le persone che le sono state vicine, ripercorre lentamente la serie di eventi avvenuti 10 anni prima, confluiti in una catastrofe senza rimedio. Eppure sembra che l'eroina di Parigi sia arrivata al limite e che si stia lasciando travolgere dalle tenebre. CREDIT IMMAGINE STORIA: Valenlarae.

Adrien è la Morte: il suo tocco è letale e quando mette "gli occhi" si rende invisibile e intangibile; eppure lei riesce a vederlo e a essere immune al suo tocco. Come mai? I personaggi sono gli stessi di Miraculous, ma decisamente in altre vesti. È possibile ravvisare influenze di alcuni dei miei film, telefilm e autori preferiti come "Vi presento Joe Black" oppure Tim Burton. Bè, buona lettura.

[COMPLETA] Marinette è scomparsa, nessuno sa più chi lei sia. Nessuno sa più chi sia Ladybug. Tutti si sono dimenticati di lei, a eccezione di una sola persona. Niente più Papillon, nessuna akuma, nessun super cattivo e supereroe disturbano la normale routine dei parigini e di Adrien che si ritrova a vivere una normalissima vita da studente, ma che non riesce proprio ad accettare, non senza di lei , non con la costante sensazione di aver perso qualcosa di vitale importanza e il peso di non aver mantenuto la sua promessa: di non aver protetto la sua Ladybug. Dov'è Marinette? Cos'è successo a Ladybug?

Raccolta di oneshot a tema Miraculous. Fondamentalmente una scusa per postare qualcosa senza dover creare ogni volta una copertina. Ho scelto un tema comune che leghi tutte le storie, data la situazione di Miraculous è certamente banale, ma ho già alcune idee. Dalla prima storia: La mano premuta sul fianco di Ladybug gli permetteva di percepirne il respiro, era una sensazione inebriante di cui pensava non avrebbe più potuto fare a meno. Aveva voglia di farla ondeggiare e piroettare, di sollevarla tra le braccia e stringerla a sé, ma un passo di troppo avrebbe rischiato di farli cadere entrambi giù dalla torre Eiffel.

Adrien aspetta Marinette per pranzare, ma quando lei non si presenta in orario al loro appuntamento alla pasticceria ci mette un po' a rendersi conto che Ladybug è in televisione. Un nuovo nemico è comparso a Parigi, ma quando Chat Noir raggiunge il posto è solo con un'immensa distesa di ragnatele. Prima di riuscire a trovare Ladybug e gli altri eroi, il ragazzo viene colpito alla nuca e perde i sensi. Si risveglia in ospedale, dove gli viene detto che Marinette è rimasta uccisa nel fuoco incrociato, ma lui si rifiuta di crederci. Si avvisa che questa storia può essere - oppure no - il seguito dell'altra mia storia "Mi basta un segno".