Apocalisse. Starete pensando <tanto accade solo nei film> Ma se accadesse davvero? Cosa fareste? Correte, vi nascondete o peggio ancora, uccidete? Me lo sono chiesta molte volte, che cosa fare intendo. Una voce interiore mi diceva di scappare e di correre, di mettermi in salvo e salvare i miei amici o chi mi era caro. Visto come sono messa ora mi pare ovvio che non sia andata bene. Sola in un mondo dominato dagli zombie. Tutte le persone che conoscevo mi hanno abbandonata ed ora sono sola. In molti mi hanno definita pazza all'inizio, come se l'unica a volersi salvare il culo fossi io. A quanto pare era vero visto che mi sono salvata, ho aiutato molte persone durante questi tre anni e sono fiera di me per un certo verso, poi però riemergono i volti di tutte le vite che ho spezzato, di tutti quei bambini a cui ho negato di crescere e a tutte quelle persone di cui ho versato il sangue. Ma hey, è l'apocalisse no? O me o loro e sinceramente sono felice di aver scelto me stessa. Per chi non lo avesse ancora capito sono una sopravvissuta, una delle poche rimaste. Tre anni fa un virus ha infettato tutti gli esseri viventi, dal primo all'ultimo. Non si sa chi lo abbia creato o chi lo abbia diffuso resta il fatto che ora non è rimasto quasi nessuno. Il presidente è morto, lo stato è caduto, i morti risorgono. Se siete anche voi dei sopravvissuti mi congratulo con voi perché il meglio deve ancora venire.

Quello stupido ragazzo, da dietro al bancone, mi guardava con i suoi occhi di ghiaccio. E continua a fissarmi. "Qualcosa non va? Che ho in faccia?" gli domando "No, nulla Eveline, solo che hai un viso familiare. Somigli a qualcuno che ho già visto" E così la nostra conversazione improvvisata finisce nell'imbarazzo.