DavideMessore
URSS, 1956. Epoca post-Stalin, il terrore non è evaporato: ha cambiato forma. Siamo nei pressi di una base segreta nel distretto di Arkhangelsk, dove la neve è eterna e il silenzio puzza di colpe mai confessate. Aleksei Voronin, 41 anni. Ex macchinista ferroviario, trasferito misteriosamente a un "programma speciale". Nessuno sa dove vive. Nessuno sa cosa fa. Lui stesso non sa perché ogni giorno deve premere quel maledetto pulsante rosso, installato in una sala con pareti d'acciaio e una luce che non smette mai di tremolare.