raccolta di poesie emerse dalle acque durante lunghe camminate ai confini della terra.

Capitolo 1. Ho trasformato la mia quotidianità in una ricerca continua, a volte opprimente e altre sollevante, in un modo o nell'altro sempre gratificante. Nonostante io abbia una fissa per le date, non so bene quando questo mio modo di cercare si sia presentato: se devo parlarne, vorrei seguire il suo stesso ragionamento. Non voglio darmi dunque età, ma ciò non toglie l'importanza dei giorni precisi in cui non solo ho pensato, ma sono riuscito anche a rappresentarlo (a parole). Non seguirò necessariamente un ordine cronologico dei capitoli, gli scritti sono tanti. Tante percezioni e poche forme, di conseguenza poca qualità scritta per seguire la corsa tra la mente e la penna. La loro comunicazione è importante per l'espressività più grezza e pura di ciò che sento, prima che io ci ripensi sotto una forma diversa. Questa è una descrizione ma anche un capitolo, in fondo è un pensiero come i prossimi dopo di questo, che con un po' di timore farò leggere. Vi presento la ricerca della mia verità, che credo fermamente troverò solo ponendolo davanti a me pezzo dopo pezzo come un percorso, sotto una forma diversa dalle emozioni, sentimenti, idee e riflessioni (sempre variati da ciò che affronto e pian piano scopro). 06/05/2020 (Il libro ha spesso "più poesie" in un unico capitolo)

I risultati di notti eccessivamente silenziose per i miei pensieri ingarbugliati.Guardare una semplice finestra e provare il desiderio di volare, evadendo da un ordine apparente,che non vi appartiene e dissipando il disordine che gli altri non apprezzano,ma che potrebbe salvarci da "una morte spirituale ". Vi e' mai capitato? Da piccola ero per gli altri bambini '' la piu' disordinata '' e spesso ho odiato il mio disordine , ho cercato di annullarmi , di dominarlo Non potevo fare altro che accettarlo e andando pure contro il mondo intero , ho ritrovato me stessa. D' altronde la natura non la puoi dominare ; in fondo ,il disordine caratterizza un po' tutti, pezzi sparsi in uno spazio indefinito , ''immagini passeggere prese in un giro immortale ''.

Scrivere non è la mia ambizione, è la mia condanna.

Poesie e pensieri. Nulla di organizzato. Solo la mia valvola di sfogo. Ho sempre scritto per me. O meglio, purtroppo ho sempre scritto per me. Te sei il primo che legge queste cose. Non sono poesie, non sono manco in rima. Però dentro c'è quello che sento quando sono incazzato, triste, malinconico o felice. Mi piace la Luna, ispira le mie "poesie". Lei ci guarda dall'alto con leggerezza e rischiara la notte. Questo dovrebbe fare la poesia. Gettare luce nell'ombra. Rischiarare il cammino di tutti, senza distinzioni. 🌖