Potter e Malfoy si odiano da sempre e fanno esplodere la loro rivalità ogni volta che possono, finché il preside, per punizione, li lega con un incantesimo: ore insieme ogni giorno, con una scossa magica se litigano. Ma tra sguardi rubati e silenzi significativi, l'odio si trasforma in qualcosa di molto più... per entrambi. PARTE 2: "perché ho scelto te" ____ Harry indietreggiò con la schiena, ma Draco lo fermò cingendogli la vita e stringendolo a sé. Si avvicinò col naso al suo collo e lo annusò, provocandogli un brivido. « Adoro il tuo profumo » ammise. « Ehm... Malfoy, sei ubriaco... Forse è meglio che vada... » cercò di respingerlo, ma con poca energia. Gli piaceva che gli stesse addosso. « Sst » Passò la punta della lingua dalla spalla fino all'orecchio, poi morse il lobo. « Che ne dici di rimanere qui, stanotte? »

Louis, con suo orrore, frequenta un'università elitaria in cui il nome Zayn Malik significa qualcosa, Niall Horan non smette mai di parlare, ci sono pianoforti ovunque, e Harry Styles, unico figlio maschio di un ex rocker tossicodipendente e clinicamente pazzo, ha un sorriso perfetto e gli occhi vuoti. This is just a translation, the story belongs to Velvetoscar on Ao3.

Harry non lo sapeva perché, ma ha sempre avuto una strana fantasia, ha sempre amato suo padre anche dopo che morì in quella brutta rapina a Portobello road, continuava ad amarlo e a ripetersi che questo amore così grande e intenso fosse ricambiato. Sapeva che la sua fantasia fosse strana, a 18 anni è un po' ambiguo voler avere un "daddy" che ti ordina cosa devi fare, come devi rispondere e quando puoi farlo, che ti accarezzi dopo averti scopato forte e che gioisca con te quando riesci a eseguire i suoi ordini, cose che se Harry Styles, ragazzo londinese appena maggiorenne ancora frequentante del liceo, inizia a pensare, gli crea un erezione imbarazzante in meno di un minuto. Louis Tomlinson, 22 anni, moro, occhi azzurri, basso ma con un fisico da far paura, sin da piccolo, con tutte le sorelle minori con cui abitava, cercava di fare il capo, di 'dominarle' e di metterle sulla buona strada proprio come un buon fratello, o forse padre, farebbe.