Avete mai pensato a come sarebbe entrare nella mente di una ragazza vittima di bullismo psicologico? Io lo so bene, perché quella mente era la mia. Ho mischiato la storia inventata di una ragazza con i miei pensieri reali. Ricalca la mia esperienza, ma con degli elementi diversi. E ho capito una cosa importante: "Tu sei quello che sei, non ciò che gli altri pensano tu sia e neanche quello che tu pensi di essere" Sarah frequenta le scuole medie, si sente ferita, profondamente triste ed esclusa dai suoi compagni di classe a cui lei vuole molto bene. Ogni giorno vive contrasti con gli altri e con se stessa, non capisce se la colpa sia sua o delle persone che la circondano. La fanno stare molto male, ma Sarah è la vittima, dentro una situazione complessa che non riesce ancora a comprendere. Riuscirà a fermare tutto questo dolore? P.S. Questa storia NON é un'autobiografia. Copertina di Rosenfield Graphics @Rosalie_TheDarkLady Questa storia é coperta da Copyright. Vietato copiare! #8 in introspettivo #14 in forza #32 in psicologia #49 in sofferenza #9 in pensieri #179 in teen Fiction #27 in tristezza

[COMPLETED] You never know what you have until you are about to lose it.

Tessa Young is an 18 year old college student with a simple life, excellent grades, and a sweet boyfriend. She always has things planned out ahead of time, until she meets a rude boy named Hardin, with too many tattoos and piercings who shatters her plans.

Have you ever met someone that took your breath away? The very sight of them was beautiful, and you just couldn't stand to be a second away from them? They were so far out of your league, but you just couldn't keep away? You wanted to do everything to please them and let them know they mean so much to you? That person to me was Summer Addison. We met by chance, and I fell in love. She was the most beautiful girl I had ever seen, and I wanted to get to know her. The problem? She wasn't exactly who I thought she was. I'm Harry Styles, and this is my story of how I fell in love with royalty. ** For any translations, check my reading list **

"Se fossi in te me ne andrei ora che puoi, perché dopo non avrai scelta."

"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"

Avevo diciotto anni quando ero scappata dal mio paesino per trasferirmi a Londra, lontana dal passato ormai troppo pesante da reggere sulle mie esili spalle. Anche a chilometri di distanza dalla casa che mi aveva causato solo dolore, però, avrei presto dovuto fare i conti con la realtà, perché proprio quel passato che avevo sempre cercato di sotterrare negli angoli più remoti della mia mente sarebbe tornato a galla, contaminando anche il presente, ché quando il veleno ti entra nelle vene il sangue non puoi più ripulirlo. Almeno, questo era ciò che credevo, ma mi sbagliavo, perché nascosti nel grigio della nebbia londinese c'erano due occhi azzurri che mi guardavano dentro e che mi lasciavano un po' del loro colore, due pozze di cielo in una città tanto fredda e cupa. Eppure, molto presto avrei capito che quell'azzurro non era affatto come io l'avevo immaginato, ché non era stato rubato al cielo limpido della primavera, ma al mare in tempesta. In quegli occhi che avevo creduto tanto puri e in cui riuscivo a vedere il mio riflesso sfocato, si nascondevano in realtà segreti capaci di sporcare di nero chiunque li sfiorasse, ed io vi stavo già affogando dentro. «Certe strade non le scegli tu, ti costringono a percorrerle e non ti mostrano una seconda uscita.» Aveva l'aria sconfitta di chi non ce la faceva più a recitare un copione, e quale fosse la sua parte io mica l'avevo capito. «Ascolta... stanne fuori. Per favore, stammi fuori.» Più lo guardavo e più ne assorbivo ogni sfumatura di dolore. E lui lo sapeva, aveva sentito le mie mani prendersi un po' del suo marcio e non aveva opposto resistenza. Non gli importava, quella volta non voleva nascondersi, mi aveva confessato un altro dei suoi segreti, uno più profondo. Mi aveva sussurrato con gli occhi che pure lui aveva un po' di grigio in mezzo a quell'azzurro, che le sue pozze di cielo a volte si riempivano di nuvole e faceva fatica a mandarle via.