Wendy si aggira per i corridoi della scuola sicura di non essere notata da nessuno. Lo sguardo basso e i cappelli davanti al viso, gli unici scudi che ha per proteggersi dagli sguardi estranei. I suoi passi sono impercettibili e la sua presenza è appena palpabile. Lauren è l'unica in grado di perforare quella cortina di silenzio e farla parlare, l'unica vera amica e l'unica con cui abbia mai scambiato quattro chiacchiere. Ma Lauren sta per andare via e Wendy dovrà cavarsela da sola, nella disperazione e nella paura di non poter mai essere abbastanza. Ma niente è perduto, soprattutto quando giunge in soccorso il bellissimo fidanzato di Lauren... [È PRESENTE SOLO IL PROLOGO, LA STORIA VERRÀ AGGIORNATA DOPO IL TERMINE DI JUSTICE]

Lui è una di quelle cose che è meglio se non ci pensi, sennò ci esci matta.

Edoardo Farnesi è uno sciatore, vive con la sua famiglia sulle vette del Trentino, ha una vita normale e non se ne lamenta. Improvvisamente, e senza una ragione apparente, quest'ultima viene stravolta. I nuovi cambiamenti lo porteranno a trasformarsi in un altro individuo, e come se ciò non bastasse, c'è qualcosa in lui che vuole prendere il sopravvento, per trasformarlo in una creatura spietata e senza sentimenti. Il protagonista andrà in contro ad una parabola discendente dal bene al male, dalla luce all'oscurità, dalla vita alla morte e poi, nuovamente a una vita da non-morto. Edoardo non si arrenderà e la lotta con il Sibilo del Male ruoterà intorno alla continua ricerca di una razionalità di fondo che non vuole cedere completamente di fronte alla devastazione dell'irrazionale. La sua strada si incontrerà con quella di giovani studenti che dovranno fare di tutto per non soccombere. Se è vero che il sonno della ragione genera mostri, è altrettanto vero che i mostri possono entrare solo se la porta viene volontariamente aperta. (P.S a differenza del Mestatore (2017), il Sibilo del Male è stato il mio primo romanzo che scrissi nel 2016.)