Charlotte Clarke ha tre obiettivi nella vita: 1. Finire il liceo e trasferirsi a Londra con la sua migliore amica. 2. Trovare un modo per liberarsi di Levi Klein (nonché fratello della suddetta migliore amica). 3. Incontrare e sposare Harry Styles. Ovviamente alcuni obiettivi sono più prioritari di altri. Quando però un giorno, nel bel mezzo di un compito di fisica, un bizzarro uomo vestito di giallo si presenta alla porta della sua classe assieme ad un misterioso ragazzo dagli occhi da rettile, Charlie è costretta a rivedere le sue priorità. E così, prima che possa fare qualcosa per impedirlo, si ritrova catapultata attraverso un portale, assieme ad altri due sconosciuti e, neanche a farlo apposta, Levi. Da brava nerd degna di questo nome, Charlie credeva di essere pronta all'evenienza di venire spedita in un mondo magico, prima o poi. Certo è che quando l'uomo giallo le rivela che lei fa parte di una specie chiamata "inumani", e che ora dovrà passare i prossimi cinque anni della sua vita in una scuola speciale in un'altra dimensione, lo shock si fa sentire. Counterearth, questo è il nome del nuovo mondo. Un luogo dove la magia e l'alchimia si incontrano. Una realtà minacciata da una grande e antica profezia. Charlie avrà sei mesi per scoprire e dominare la propria natura. Ma mentre tutti i suoi compagni iniziano lentamente ad adattarsi a questa nuova realtà, lei si ritroverà sempre più tagliata fuori da tutto. E se veramente quello è il luogo a cui appartiene... allora perché continua a sentirsi così fuori posto? - Booktrailer nel primo capitolo - [PRIMO CAPITOLO DELLA SAGA]

|COMPLETA| «Realizzo in pochi istanti che essere una matricola universitaria potrebbe fare davvero schifo. Non sei più uno studente liceale, ma allo stesso tempo non sei ancora uno studente universitario a tutti gli effetti. Sei più un pesciolino che tenta di tuffarsi dal mare all'oceano, ma che nel frattempo è costretto ad annaspare, cercando di capire quale sia la strategia migliore per ritrovare l'ossigeno e omologarsi ad altri pesci.» Tutto è cominciato con Kathleen, per i più solo Kat. Con i suoi diciassette anni; la sua cotta per il più bello della scuola; il suo gatto ciccione; le sue migliori amiche e con così tanti pregiudizi che Elizabeth Bennett potrebbe chiederle qualche aiutino. Ma anche con Holden. Holden che ha dimostrato di essere molto di più di un genio dei numeri, poco attraente e all'apparenza noioso. Dal corso di basket, alle ripetizioni di matematica, ad una festa di Halloween alquanto spumeggiante, ne hanno vissute tante, si sono avvicinati e alla fine Holden ci è riuscito: Kathleen, o come ama chiamarla, Leen, si è innamorata di lui. Ora che sono insieme, pronti per affrontare la vita universitaria a Princeton, non potrebbero essere più felici. Tuttavia, crescere non è mai facile. Il college, nuove conoscenze, incomprensioni e tutto ciò che avere diciotto anni comporta potrebbero rappresentare più ostacoli di quanto immaginino. Ma se c'è amore, tutto può essere superato... ... no? Sequel della storia "Come (non) innamorarsi di Holden Morris" , presente nel mio profilo.

|SU AMAZON| "I baci di Clark non erano baci. Erano suppliche e riverenze. Il modo in cui la sua bocca reclamasse la mia, come la avvolgesse, come la marchiasse con la lingua e con i denti, aveva il sapore di una preghiera e di una profanazione." C'è una ballata che va cantata, danzata, sussurrata e dimenticata. Ci sono bisbigli affascinati e sconcertati, occhiate languide e accusatorie. Ci sono ricordi oscuri e accuse che scottano sulla pelle come le fiamme che si racconta siano state scatenate in un orfanotrofio irlandese. C'è Clark, che ha una bellezza che sa di peccato e di tentazioni proibite. Che inganna i sensi, che insegue ciò che brilla e che sa parlare al contrario. C'è Cora, che è claudicante con le parole, le stesse su cui galleggia nei libri più torbidi nei quali si rifugia. Ci sono giocattoli, automi e ingranaggi malmessi. Fate, principi, falene servitrici e traghettatori corrotti. C'è un'opera teatrale tragica e seducente che manda in visibilio le platee della Londra vittoriana. C'è la vita, la morte, e l'amore. Quello più imperituro e incantatore. ________ Tropes: ⚔️enemies to lovers ❤️‍🔥slow burn 👫forced proximity 🌼found family 🔥(soft) spicy

Marlee Hawksley è tre cose e tre cose soltanto: intelligente, ambiziosa e... maledetta. Letteralmente. Per quanto sia incredibile, non c'è alcun dubbio che la maledizione che Nathara Seagrave le ha lanciato in terza media sia reale. Perchè non importa quanto lei ci provi o quanto impegno ci metta: Marlee è condannata a rimanere vergine a vita. Per lo meno, fino a quando non viene ammessa alla prestigiosa ed elitaria Venor University. La Venor è tutto fuorchè un'università tradizionale. I suoi corridoi formano un labirinto senza fine, le sue mura nascondono passaggi segreti e stanze nascoste, che ospitano enigmi da risolvere e puzzle da decifrare. La leggenda narra che, al suo interno, si celi un tesoro di inestimabile valore. Ma nonostante Marlee si sia preparata per questo per tutta la sua vita, la Venor l'accoglie con più ostacoli di quanto non si aspettasse. A partire dal club più esclusivo del campus, che si rifiuta di ammetterla solo perchè è una ragazza, e un coinquilino misterioso che sembra lasciare la propria camera solo di notte. E, soprattutto, Elliot fottuto Winslow-Haven. Fastidiosamente arrogante, fastidiosamente intelligente e fastidiosamente bello, Elliot diventa presto la piaga nell'esistenza di Marlee. Una piaga di cui non sembra potersi liberare, per quanto ci provi. Non quando è costretta ad intraprendere una caccia agli enigmi per dare prova del proprio valore, e nemmeno quando - in circostanze misteriose - l'oggetto più prezioso conservato nell'università scompare, e la colpa viene fatta ricadere su - neanche a farlo apposta - Marlee ed Elliot. È così che ha inizio una gioco contorto che costringe i due a collaborare, in una gara di enigmi e misteri contro un nemico invisibile, che sembra essere sempre un passo avanti a loro. Un gioco che si complica ulteriormente quando Marlee si rende conto che Elliot potrebbe essere, a tutti gli effetti, l'unica persona al mondo in grado di rompere la sua maledizione...

STORIA VINCITRICE WATTYS2022 ! A Rose non piacciono molte cose. Tanto per cominciare odia il suo nome. No, non Rose: quello vero. Non è facile andarsene in giro con il nome di una tizia che in un film degli anni Sessanta ha dato alla luce il figlio di Satana. Ragion per cui chiamarla Rosemary è assolutamente proibito, fine della storia. Non le piacciono neanche i film dell'orrore, anzi, li detesta. E questo è un vero casino quando si ha come padre uno dei più famosi registi di film horror di tutta Hollywood. Poi non sopporta la campagna, gli insetti, i paesini grandi quanto uno sputo. O meglio queste cose le sopporta, solo non era nelle sue intenzioni passare un'intera estate in un luogo dimenticato da Dio solo perché quello sciroccato di suo padre ha bisogno - come dice lui - di ritrovare l'ispirazione. Per ultimo, ma non per importanza, Rose non crede ai fantasmi. Si parlava di cose che non le piacciono, giusto? Beh, Rose odia anche i fantasmi. Solo che ancora non lo sa.

Se state cercando una storia che rispecchi i perfetti canoni di un cliché, siete nel posto più sbagliato. Haley ha sempre studiato molto solo per se stessa e preso le decisioni autonomamente, senza l'aiuto e l'influenza di nessuno, nemmeno dei suoi genitori. A Haley non è mai pesata questa cosa, perché a farle compagnia, oltre alla sua cara amica Madison, c'erano i libri, quelli classici. Non solo deve sgobbare sui libri durante l'anno scolastico, ma pure durante l'estate, ma non per sua scelta. Troverà un amico, forse due, forse tre, e forse, destabilizzeranno la sua piramide delle priorità. Haley si troverà di fronte a grandi scelte e, come sempre, le affronterà da sola e a testa alta. Perché Haley, i piedi in testa, non se li fa mettere da nessuno, nemmeno da un ragazzo. *Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale*

Fra le atrocità commesse dall'animo umano, spesso si dimentica la più crudele rivolta al genere femminile: la caccia alle streghe. Perdurata per secoli, raggiunge il suo apice nella metà del Seicento. Donne morte, donne malate incomprese, donne "volubili" e donne incantatrici: non esiste cura per loro, solo la forca. 1654. Ophelia è una giovane abitante della ormai tiepida e spenta comunità di Salem. Qui mancano i soldi, manca la condivisione, ma certo non si scarseggia di paura. Ophelia non è sposata, e i suoi lunghi capelli rossi sono una macchia difficile da nascondere, soprattutto agli occhi del fratello Adam. Lui, che della bramata sorella vive e respira, preferirebbe uccidere che lasciarla andare. Una sventura, però, destinata ad accadere quando il lord Uriah Donovan irrompe nelle loro vite. Lui, signore della città, con le mani sporche del sangue di centinaia donne innocenti in tutta la contea. Lui, il lord cacciatore di streghe, ora davanti alla loro porta con la vecchia promessa di avere in sposa la giovane. E cos'è il matrimonio per una donna libera, se non l'ennesima delle prigioni?

Vincitrice Wattys2020 nella categoria "New Adult" «E se io provassi a baciarti?» «Ti arriverebbe un calcio proprio lì, dove non batte il sole.» Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. «Smettila di fare la cinica.» «E tu smettila di flirtare con me.» In quel momento, contro ogni aspettativa, lui mi sorrise. E fu un sorriso dolce, uno di quelli pericolosi. «Tanto ce la farò.» sussurrò. «A fare cosa?» Mi poggiò nuovamente la sciarpa attorno al collo, attirandomi leggermente verso di sé. «A farti innamorare di me, ovviamente.» ATTENZIONE: In questa storia sono presenti battute squallide, risposte ciniche, baristi sexy, musicisti dall'animo combattuto, pettorali scolpiti e fossette. Potrebbe causare fangirlamenti acuti, urla da shippatrice accanita e salivazione eccessiva. Si prega di leggere attentmente le istruzioni per l'uso.

Nikita Hillman mai avrebbe pensato che, in un momento d'ira e dopo l'ennesimo evento infelice, avrebbe davvero invocato sulla terra il Dio della sfiga soltanto per prenderlo a pugni in faccia. Infatti, le si presenta davanti alla porta in carne e ossa e con un'autostima decisamente più alta del suo quoziente intellettivo. È difficile restare pazienti quando la sfiga ti segue dappertutto, attirando l'attenzione di tutti, e ha anche l'aspetto di un dio greco, quello che in realtà è. Nikita capisce di non avere le allucinazioni e che tutto ciò è reale, nel momento in cui la sfiga inizia a frequentare la sua stessa scuola. Ma se diventasse lui stesso sfigato standole intorno? ❌«Hai detto sfiga?», chiede come se volesse accertarsi che non si tratti di un'allucinazione. «Sì, esatto! Io sono la Sfiga», apro le braccia, con aria fiera. Lei ride così forte, ma l'ultima cosa che vedo è il suo pugno che scatta così velocemente e potentemente contro il mio viso perfetto, tanto da tramortirmi. ❌ #10 in romanzo- 05/11/2021