A tutti è capitato di rinchiudersi all'interno di fortezze invalicabili solo perché così facendo si era fermamente convinti di proteggersi. Elena ha scelto un giardino dentro un sogno ricorrente come rifugio, un luogo nascosto nel suo inconscio in cui le stagioni rappresentano il suo stato d'animo. E' infatti da alcune settimane che quando la ragazza chiude gli occhi sotto le coperte si ritrova in un giardino senza uscita. Nella vita reale da anni le stagioni sembrano invece non passare, come se la fredda neve invernale non lasciasse spazio per il rifiorire della primavera. Elena comincia un viaggio in due binari paralleli: nei suoi sogni, nella speranza di capire cosa l'aspetta fuori da quella muraglia che ha eretto lei stessa e nella realtà, alla disperata ricerca di sé.

Usare una domanda come titolo ad una raccolta di racconti brevi non è sicuramente una prassi usuale. A mia discolpa posso avanzare l'innesco che ha dato vita alle storie nascoste dietro allo smile giallo che ai tempi scelsi come copertina. "Scusa che hai detto?" raccoglie una serie di storie nate da argomenti e suggestioni che attirarono la mia attenzione (La Legge Universale Dei Liquidi, Verde) da stimoli confusi ascoltati di sfuggita (Dracarys, Cosa Porti Con Te Prima Di Partire) oppure che vennero generate dalle traccie fornite durante i contest ai quali partecipai in passato con risultati altalenanti (Out For Lunch, Magicabula e la mia preferita tra tutte L'Arc En Ciel.) O ancora che furono ispirate da opere ben più meritevoli delle mie e che diedero sfogo alla mia fantasia (Aloisa). Quali siano le premesse ad ogni singola storia la mia speranza è che vi portino a farvi la stessa domanda che mi posi io prima e dopo averle scritte : "Scusa che hai detto?"