"Vuoi che ti accompagni?" "Nah. Odi il centro commerciale. E poi sei vecchio. Mi accompagna Stiles." Quasi gli va di traverso il caffè. "MA HA QUASI QUARANT'ANNI" obietta. Eli alza le spalle. "Li porta benissimo. Ed è molto giovanile. Non come te. Ora vado che sono già in ritardo" dice sfrecciando fuori di casa. Derek respira a fondi cercando di calmarsi. Vecchio. Suo figlio lo ha appena definito vecchio. Si sente così oltraggiato che gli verrebbe voglia di raggiungerlo al centro commerciale e dimostrargli quante conquiste può ancora fare il suo vecchio. Invece prende le chiavi e guida fino ad una piccola casetta bianca. Trova il proprietario sotto al portico quasi lo stesse aspettando. Gli allunga una tazza di caffè e Derek gli si siede a fianco. "Sono vecchio?" Noah ridacchia. "Eli?"

Stiles, in questi due anni, è andato a letto con i ragazzi più belli della facoltà, ovviamente escludendo gli eterosessuali. Al suo appello manca solo Derek Hale, e cazzo se lui sarebbe al primo posto. «Ho deciso, amici! Il mio obiettivo quest'anno sarà quello di andare a letto con Derek Hale!» esclama, agitando la forchetta in mano. «È il suo ultimo anno... devo approfittarne!» Stiles sta bene da solo, gli basta il sesso occasionale, ha sempre evitato ogni tipo do frequentazione. Adesso la sua sfida è Derek Hale: il ragazzo più sexy e attraente dell'intero college, anche se non sembra andare a letto con nessuno al di fuori di una relazione. Riuscirà a portarselo a letto? E, soprattutto, sarà un altro dei tanti ragazzi?

"Dio, Stiles!" "Che c'è?" domanda Stiles strappando il telefono dalle mani dell'amico. Scott allarga le braccia. "Siete così imbarazzanti che lo capisco pure io che non siete solo amici." "Ecco, vedi? Non capisci proprio niente" sbotta Stiles lasciandosi cadere sul letto. "Spiegami cosa c'è che non va." "Amore di lupo? Davvero? E sei ancora vivo?" Stiles alza gli occhi al cielo. "Lo dico anche a te. E siamo fratelli." "Appunto, siamo praticamente fratelli e non cerco di mordere chiunque mi faccia un apprezzamento." "Solo perché si sta addomesticando non significa che siamo qualcosa." "Sei serio?" "Sì." Scott scruta per un po' l'amico ma l'odore di sincerità che emana è così forte che si ritrova a scuotere le spalle e rimettersi a giocare con lui.

Stiles entra nella palestra del campus sentendo la voce di Scott che quella mattina al telefono gli ha detto: «Mantieniti allenato anche se siamo lontani, mi raccomando!» [...] «Oh» sorride lei, «puoi comunque andare da uno dei nostri istruttori e fare la tua scheda di ingresso.» Stiles si dirige verso la porta con su scritto Staff. Una voce gli dice di entrare e «Ciao, sono qui per la scheda di ingresso.» Il ragazzo si presenta. Si chiama Thomas, lo fa accomodare assicurandogli che non ci metterà tanto. È in quel momento che nota un'altra persona di spalle, perché parla. «Tom, va pure, ci penso io.» «Grazie, devo davvero scappare. Ci vediamo in sala!» saluta. In quel momento l'altro ragazzo si gira. «Porca puttana! Derek!» Stiles quasi cade dalla sedia per lo shock. Non vede Derek da quattro anni e mezzo e ora se lo ritrova in palestra come... «Tu lavori qui? Sei un personal trainer? Seriamente?» «Ciao, Stiles. Sì, è il mio lavoro.»

È il diciottesimo compleanno di Stiles che, quella mattina, vorrebbe solo sparire nel letto. Stiles è un Omega e, proprio quel giorno, dovrebbe ricevere un cellulare con sopra il numero di telefono della sua anima gemella. Stiles odia non poter scegliere la persona con cui doversi legare, lo odia perché lui è innamorato del suo migliore amico.

Non sono brava nelle introduzioni quindi eccovi alcuni brevi estratti della prima, della seconda parte e uno dell'ultima. Dalla prima parte: «Stiles, per favore» cercò di farlo ragionare il suo migliore amico dall'altra parte della cornetta, confermandogli così ciò che aveva appena insinuato «Proprio per questo tu sei l'unico Omega che può fingere la parte del suo ragazzo senza correre il rischio di venire morso». Con fare inorridito staccò dall'orecchio il telefono, fissandone lo schermo indeciso se mandare a quel paese Scott o mettergli direttamente giù senza sprecare ulteriormente il fiato. Optò per fare entrambe e dopo un sonoro «Vaffanculo, Scott» Dalla parte due: «Aspetta, quindi significa che sono bloccato qui?». «Siamo». «Due giorni e una notte?». «Esatto». «Ma ne sei sicuro?» Derek annuì «Sicuro-sicuro» questa volta si limitò a ringhiare, facendo capire a Stiles che stava per perdere la pazienza e inconsciamente l'umano si ritrovò a sorridere in un ricordo nostalgico dei vecchi tempi, ma durò poco, giusto il tempo di sentir dire all'altro che così gli aveva fatto sprecare del tempo prezioso che poteva utilizzare per allenare il branco. Dall'ultima: «Che scena commovente» conosceva quella voce «Vedi cosetta bella, se tu fossi tornato da me, tutto questo non sarebbe successo» aggiunse arrivando affianco del letto «Vedi, tu porti solo dolore a chi ti circonda. Solo io posso gestirti» Stiles aveva provato a tirargli una ginocchiata con tutta la sua forza, ma venne fermato con estrema facilità «Non credermi stupido, non sono stato così ingenuo da non metterti, oltre ad alcuni nutrienti anche dei miorilassanti, anzi chiamiamoli pure sedativi, all'interno della flebo». Note mie: Ah, l'ho scritta in quattro giorni ... un paio d'ore per "rivederla" mentre aspetto la cliente delle 15:30 di oggi 06/02/2020 e quindi, pietà e buon lettura. P.s. tema delicato: aborto.

||•STEREK•|| -- Lydia guardò Stiles deluso andarsene via sotto la pioggia,si girò verso Derek tirandogli uno schiaffo. "Derek deficiente che non sei altro, perché sei ancora qui!? Quando lui -puntò un dito verso la figura di Stiles ormai lontana- che se ne sta andando deluso, perché tu razza di chihuahua non hai ancora capito che lui ti ama?!" Urlò la Banshee,facendo risvegliare il lupo che non perse tempo e corse verso la sua volpe. Quando la raggiunse,lo fermò per un polso,facendolo girare verso sé. Le lacrime di Stiles erano immischiate insieme alla pioggia,che bagnava il suo viso. "Che c'è Hale vuoi forse urlarmi ancora contro che sono un mostro e che non dovevo attaccare in quel modo la tua dolce e amata E..-" "Tu mi ami?" Stiles restò perplesso dalla domanda del lupo. "Cosa centra adesso?!" "Rispondi" La volpe chiuse gli occhi per poi riaprirli guardando con decisione il viso di Derek. "Sì,Stupido Sourwolf ti amo, ti amo dalla prima volta che ti sei avvicinato a me,di quando mi hai accarezzato queste stupide orecchie,di quando mi hai salvato la vita,di quando ti sei preso cura di me durante l'influenza, dopo tutte quelle fottute litigate per colpa del tuo stupido umore ciclato, quando mi hai baciato e mi hai rifiutato,e ti amo anche adesso nonostante la dentro tu mi abbia spezzato il cuore, perché lo so che sono un mostro,ma quella donna non ti merita,non vuole bene, non ti ama e cavolo Derek io.... DANNAZIONE TI AMO STUPIDO SOURWOLF!" Il più giovane urlò i suoi sentimenti contro il lupo,e quando fece per andarsene, Derek lo tirò nuovamente a sé facendo unire le loro labbra. La volpe trattenne un singhiozzo,mentre continuava a baciare il suo Sourwolf. Derek lo teneva stretto per la vita,come se avesse paura di vederlo andare via una seconda volta,quando di staccarono,con il respiro irregolare,Derek appoggiò la sua fronte contro quella del ragazzino,per però rubargli un altro piccolo bacio. "Ti amo anch'io"

Agguanta il primo bicchiere di vino quando lo vede e il respiro gli si blocca in gola. Scott deve essersi accorto che qualcosa non va perché: "tutto bene?" chiede. "Co-cosa ci fa lui qui?" Scott segue il suo sguardo e sgrana gli occhi sorpreso. "Derek?" "A meno che non sia un suo clone, è lui. Cosa faccio? Cosa facciamo?" domanda in panico. "Dimmi tu. Sei tu il suo ex marito. Io sono tuo amico. Se mi dici di ignorarlo, lo farò. Se vuoi che gli spacchi ancora la faccia, posso provarci. Anche se temo che ora avrebbe la meglio." Stiles vuole davvero bene a Scott e, dopo quella risposta, anche di più. Anche se, vedendo i muscoli sotto a quella giacca che gli calza a pennello, non può che dargli ragione sull'ultima affermazione. "A meno che non gli voglia saltare addosso tu" sussurra Scott.

era la vigilia di Natale.. E Stiles stava addobbando l'albero e appendeva le lucine.. tutto purtroppo in estrema solitudine.. una settimana prima...si era lasciato con Scott... a detta del neo-Alpha non sopportava più la loro relazione,non voleva diventare padre.. STILES ERA INCINTO DI 6 mesi... ed era appena stato mollato dal suo ormai ex compagno (Scott ).. con qui stava da ormai 4 anni.. mentre le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi...appendeva le palline all'albero.. All'improvviso.. il campanello suonò.. Stiles andò ad aprire e con sorpresa.. dietro ad essa si rivelò Derek.. proprio Derek Hale .. con in mano un pacco regalo .. lo guardò bene in viso.. e vide il labbro spaccato ed un occhio nero.. le nocchie delle mani erano coperte di sangue ... «Auguri Stiles» «Auguri Derek...cosa hai fatto?» «l'ho solo fatta pagare ad una persona...» «vuoi entrare?» «con molto piacere» rispose con un sorriso Derek.. . . . omegaverse

«Derek, promettimi che troverai qualcosa per non mollare. Promettimi che troverai qualcuno da amare. Promettimelo.» Gli scongiura Stiles, sull'orlo delle lacrime. Derek aumenta la stretta, sorpreso dalle sue parole. Non si volevano sucidare dopo tutto questo? E adesso lo sta pregando di vivere? «Io...te lo prometto, Stiles. Ma solo se tu farai altrettanto.» Sospira. Le loro mani si illuminano di rosso, e Stiles sorride tristemente, annuendo. «Te lo prometto anch'io, Derek.» E scioglie le loro mani, alzandosi di botto, e scappando da quel posto, dopo essersi infilato velocemente la maglia. Derek non riesce a dire nulla, e pensa che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quel ragazzino. Oh, quanto si sbagliava. // Tratto dal Capitolo 2.