❝ 𝐼𝑙 𝑅𝑒𝑎𝑚𝑒 𝐵𝑜𝑠𝑐𝑜𝑠𝑜 𝑒𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎. 𝑇𝒉𝑟𝑎𝑛𝑑𝑢𝑖𝑙 𝑒 𝐿𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑠 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎. 𝐸𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒, 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑙ì 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑢𝑡𝑎 𝑑𝑢𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. 𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 𝑠𝑎𝑟à 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎 𝑑𝑢𝑟𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑒 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜𝑠𝑜. 𝑀𝑜𝑟𝑤𝑒𝑛 𝑙𝑜 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑ò 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐𝒉𝑖: "𝐶𝒉𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑜?". ❞ (𝖥𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 𝖻𝖺𝗌𝖺𝗍𝖺 𝗌𝗎𝗀𝗅𝗂 𝖺𝗏𝗏𝖾𝗇𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝗂 𝖽𝖾𝗂 𝖿𝗂𝗅𝗆 𝖾 𝖽𝖾𝗂 𝗅𝗂𝖻𝗋𝗂) 𝗣𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗶: 𝗂 𝗆𝖾𝗆𝖻𝗋𝗂 𝖼𝗅𝖺𝗌𝗌𝗂𝖼𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖼𝗈𝗆𝗉𝖺𝗀𝗇𝗂𝖺 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖺𝗇𝖾𝗅𝗅𝗈, 𝖬𝗈𝗋𝗐𝖾𝗇, 𝖳𝗁𝗋𝖺𝗇𝖽𝗎𝗂𝗅 𝖾 𝗎𝗇 𝖺𝗅𝗍𝗋𝗈 𝗇𝗎𝗈𝗏𝗈 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈.

Gli sorrise, colpevole di aver pensato similmente che non ci potessero essere possibilità: Aragorn era così concreto, ma allo stesso tempo le sfuggiva, ne delineava lo spirito, ne percepiva il colore, ma era ugualmente difficile comprenderlo. Eppure lo amava, ogni secondo, ogni attimo, ogni respiro. Contro ogni contraddizione, contro ogni regola: Aragorn le aveva rubato il cuore in silenzio, senza prometterle niente.

Una stella cadente, a cui rivelare un desiderio. La conquista di Arda è fatta, giorno per giorno, di conquiste minori. Ossessionato da questo pensiero, Melkor ha preso una decisione. ~Soft Angbang~ ~Priva di contenuti smut~

Cover by @QuimelleUnderwood Melkor è stato ormai preso e incatenato nel Vuoto, e il suo amato allievo è rimasto solo, senza il suo maestro. Sono passati pochi giorni dalla sua cattura, eppure Sauron sente sempre più forte la mancanza del suo amante, fino a che non trova in un cassetto una lettera per lui... "Devi essere forte, piccolo lupo, so che ce la puoi fare. Devi andare avanti senza di me, nonostante tu abbia affrontato tutto assieme a me. Devi portare a compimento ciò che abbiamo iniziato, e punire i Valar per la loro arroganza nel governare ciò che ci è sempre spettato. So che ce la puoi fare, piccolo lupo, ho piena fiducia in te e nelle tue capacità. Io credo in te, Mairon."

Maglor si risveglia nella sua stanza. È incredulo: lui è un vagabondo, i suoi fratelli e suo padre sono morti e sua madre non dovrebbe essere con loro, eppure lui li vede come erano quando ancora vivevano in Aman... "La luce del mattino lo destò dal suo sonno. Aprì piano piano gli occhi, mettendo a fuoco l'ambiente attorno a lui. Anche se mezzo intontito dal sonno, capì subito che qualcosa non quadrava. Lui non aveva casa, era un vagabondo mezzo morto di fame, vestito di abiti laceri e rovinati dal fango e dalle intemperie. Faticava perfino a guadagnarsi qualche soldo, a causa dell'arpa che non poteva suonare per via delle mani bruciate. Il suo tetto era il cielo, punteggiato di stelle o illuminato dal sole, talvolta gli alberi, il suo giaciglio la nuda terra. Allora perché era disteso su di un letto, avvolto in morbide coperte, lo sguardo rivolto verso l'alto, a fissare un soffitto che non avrebbe dovuto esserci?"

Aggrottò la fronte, piccole pieghe gli si formarono sopra il naso infreddolito. Come poteva un oggetto provocare tutto questo? Il suo leggero mal di testa, il cuore che gli si assottigliava sempre di più. Lui stava... cambiando.

Gandalf il Grigio si ritrova a capo di una compagnia formata da scalmanati hobbit, uomini attaccabrighe, un elfo e un nano che non fanno altro che punzecchiarsi. Come rimediare? Forse, un gruppo su WhatsApp riuscirà ad appianare i litigi e le antipatie e a ricordare a tutti il vero obiettivo della loro missione ... Forse, appunto ... #243 in umorismo il 2/10/2017 #112 in umorismo il 10/10/2017