Rose Weasley ha una vita che rappresenta la perfezione allo stato puro, un aspetto da favola, una migliore amica mora, esuberante e pronta a tutto (tranne a prestarti i suoi tanga jamaicani, sia chiaro) un cugino gelosissimo e super figo e un nemico per la pelle che di cognome fa Malfoy; Scorpius è il suo incubo, un diavolo dagli occhi grigi con l'aspetto di un angelo che ha come hobby preferito quello di stuzzicarla. Lei odia lui, ma lui ama lei. Questo si che è un problema.

A volte non tutto è perfetto. La famiglia Weasley e Potter non è perfetta. Rose Weasley è molto diversa dal solito, così come i suoi cugini e Scorpius Malfoy. Dal II capitolo Lesse quella lettera almeno cinque volte prima di guardare nuovamente dentro la busta bianca. Ne tirò fuori una spilla rossa con al centro una grande "C" color oro. Sorrise in silenzio vedendo quel bellissimo oggetto che si presentava nella sua mano. Sentì subito una specie di striscio lungo la mano destra, segno che qualcuno le aveva preso la lettera. Lily Luna. "Oh guardate, Rosie è caposcuola!" Esclamò con la sua solita vocetta da bambina viziata, deridendo la cugina.

[IN REVISIONE] Dall'odio potrebbe nascere l'amore? Rose Weasley non sapeva che il suo sesto anno ad Hogwarts potesse cambiare drasticamente a causa di una singola persona. Una persona che le farà battere il cuore, la farà sognare e la renderà la persona più speciale del mondo. No questo Rose non lo sapeva, non ancora. 💞50 CAPITOLI + 5 EXTRA 💞 Copertina di @LiviaMoonlight2

Sequel di "Don't Tell Dad" Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.

PROLOGO Stavo seduta sull'incavo della finestra fissando il paesaggio attorno alla casa dei nonni. Per ettari ed ettari si vedevano solo campi arsi e colline, il lago dove papà ci portava sempre quando eravamo piccoli e il ripostiglio dove il nonno teneva i suoi attrezzi Babbani. Era estate e avrei dovuto sentirmi euforica. Euforica di stare in vacanza, di non dover andare a scuola e di poter passare i pomeriggi all'ombra degli alberi a leggere un buon libro. Ma non mi sentivo affatto felice. Le voci allegre dei miei familiari provenivano dal piano di sotto e io mi sentivo sempre peggio. Avevo fatto un errore. Avevo fatto un enorme errore. E adesso non sapevo come fare a dirlo a papà.