nadjavillain
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⚠️ IN RIVISITAZIONE
Se abiti al Villaggio del Salice e sei ancora in un'età che elude gli impegni casalinghi, ci sono molti modi per trasgredire: rimpinziarsi di ogni leccornia e ballare fino a svenire alla festa del raccolto, fare il bagno al lago al chiaro di luna senza vestiti, sgattaiolare nelle cantine per provare l'antica collezione di distillati del liquoraio, fare due tiri dalla pipasballa rubata ad un giocatore d'azzardo alla locanda, lanciare sassolini alla finestra del saggio e scappare prima che si affacci e strilli, oppure - solo per i più audaci - sgattaiolare fuori dal cancello e avvicinarsi al bosco minaccioso, rischiando un giorno in gattabuia.
Le giornate di Itia sanno di terriccio fresco, farina e carta stampata, poiché vive le sue avventure più spericolate attraverso i libri antichi, diversamente dai suoi coetanei. Sarà una tragica sventura a spingerla oltre la recinzione alla ricerca di salvezza e di risposte.
Il viaggio, tuttavia, sarà tutt'altro che una vacanza. A difenderla contro i malintenzionati, oltre a un grosso, barbuto e imbronciato eremita di montagna, saranno una maledizione e un privilegio racchiusi nello stesso potere mistico derivante dalla linfa del Salice, il cui marchio sembra collegare le sparizioni a dei ragazzini e ad un oscuro segreto nascosto nei palazzi lucenti di Murargento.
[ Un distopico sotto le spoglie di un low fantasy ]
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