"E ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa."

Salve a tutti! Questo è il sequel di "Just Friends", la prima storia che ho scritto, quindi se volete leggerla, vi consiglio di leggere la prima parte ;) Ciao a tutti, sono Marcus, ho vent'anni e sono il figlio di Jessy e Abigail. Vi racconterò la mia storia. Non sarà uguale a quella dei miei genitori, ma se volete sapere come andrà a finire, beh... Leggetela! :)

Questa é la storia Abigail Green. Una ragazza di 18 anni che ha perso tutto. Ha perso la sua famiglia, i suoi amici e la voglia di andare avanti. Non ha perso proprio tutti gli amici. Jessica Hillier è la sua migliore amica da quando avevano 3 anni. Non si sono mai separate e non lo faranno mai. Jessy Young è un ragazzo di 20 anni con il fascino da bello e dannato. È tutt'altro che un bravo ragazzo e cambia ragazza ogni sera. Sa sempre di poter contare su suo fratello Alex di un anno più grande. È il tipico ragazzo gentile e premuroso che ogni ragazza desidera. I due fratelli hanno avuto molti problemi in passato, ma sono riusciti ad andare avanti. Abigail e Jessy si incontreranno e le loro vite cambieranno. Che succederà?

"É incredibile quanto le cose possano cambiare con poco..."

~ Shadow è come un'ombra e da essa prende il nome. Lei sta nell'ombra, vive nell'ombra e fa ogni cosa nell'ombra. Nessuno È mai riuscito a scoprire la sua vera identità . Perchè Shadow è un'ombra assassina, pericolosa, spietata e letale ed è così che deve restare, nascosta nel buio. Perciò credimi, se non la vuoi incontrare lontano dal suo nome dovrai ~ Due sconosciuti, una sparatoria, un segreto; possono cambiare tutto. Quando il tuo più oscuro segreto ritornerà per distruggerti, vincerà l'amore? O tutto ciò che si ha creato verrà distrutto? "La vita è come un gioco, puoi essere un giocatore o un giocattolo."

"Quando vivi nel buio non puoi vedere le cose sotto una luce diversa." Hayley ha paura del pericolo, del buio, del rumore. Cose che per Luke sono all'ordine del giorno. Lui è pronto a rischiare, pronto per vincere un gioco che non ha regole. DAL 2 MARZO IN LIBRERIAAAAAAA (LA VERSIONE CARTACEA è DIVERSA DA QUELLA SU WATTPAD)

"Perché non ti lasci amare..." "Tu non mi puoi amare" Troppo il dolore nel vedere la luce nei suoi occhi affievolirsi progressivamente, troppo il dolore nel sapere che erano i suoi occhi, dritti nei suoi, a spegnerla. *In questa storia sono presenti scene di violenza e di sesso, leggete solo se siete a vostro agio*

<< senti dimmi cosa vuoi da me >> Mi stupisco del mio coraggio. Lui si ferma un attimo mi guarda. << mi sembra di essere stato gentile con te >> << si certo ma come mai da ieri ti apposti sotto casa mia per aspettare che esca per andare a scuola e poi vieni a riprendermi>> Sputo fuori tutto. Parlo ad una velocità impressionante per la paura della sua reazione. << voglio solo conoscerti >> Lo dice con la sua voce bassa e ruvida. Si avvicina a me e mi cinge la spalle. << e perchè? >> Gli chiedo e deglutisco rumorosamente. Tanto sembrava gentile sta mattina. Tanto ora mi fa paura. << perchè sei molto carina >> Con il pollice sfiora la linea della mia mascella. Resto immobile paralizzata. I miei occhi roteano alla ricerca di qualcuno che passi di lì. Ma la strada è deserta. Zayn nota il mio nervosismo. Si avvicina al mio lobo e lo prende tra i denti. << tranquilla, non ti faccio mica niente >> Mi sussurra poi. Il tono non è dei più rincuoranti, anzi, è piuttosto spaventoso. Calcolo le probabilità che avrei di riuscire a scappare e correre fino a casa senza che riesca a riprendermi. Sono praticamente nulle. Devo solo sperare che non abbia cattive intenzioni. (storia terminata)

<<cosa dovrei fare? morire di freddo?>> gli chiesi arrabbiata, i suoi occhi verdi mi guardarono con malizia. <<se la mia schiava non vuole morire di freddo dovrà mettersi sotto le coperte del suo padrone>> anche se l'odiavo con tutta me stessa il mio corpo non poteva di certo essere d'accordo con la mia mente, ad ogni sua parola accattivante rispondeva <<mi scusi?>> dissi perplessa, picchiettò il suo letto di rimando e poi mi guardò << l'unico posto in cui potrai trovare calore è il mio letto>> affermò, lo fulminai con lo sguardo furiosa << bene allora se il mio signore vuole scusarmi>> gli dissi per poi dirigermi nella mia stanza << dove vai?>> mi chiese con voce divertita, per lui tutto questo era un gioco un fottutissimo gioco, << nella mia stanza, preferisco morire di freddo che passare un altro secondo con lei>> risposi con voce tagliente dandogli di spalle << mio signore>> feci un mezzo inchino per provocarlo una volta che mi girai dalla sua parte, si leccò il labbro superiore <<è un peccato Turner>> si distese nel suo letto << buona notte!>> urlò per farsi sentire da me.

"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"