Renée è una donna piena di complessi, non riesce a vivere la sua realtà quietamente. È costantemente in preda a mille apprensioni, è un animo irrequieto. Fin da piccola aveva avuto quest'angoscia interna, non sapeva da dove venisse né perchè n'era padrona. Era imprigionata nella solitudine e, probabilmente, non intendeva liberarsi. Da quando i suoi grandi occhi verdi e tristi incontrarono quelli di Arthur...niente fu più come prima. Arthur è un uomo turbato, riflette troppo col suo malato intelletto. Nutre un gran sentimento di astio nei confronti dell'attuale società, quella che trascura e oltraggia gente come lui. Come chi, nel profondo, vorrebbe opporsi e alterare questo mondo pieno di orrore. Non ha mai avuto la risolutezza legittima per farlo, ma qualcosa, ora, starà per cambiare. Da quando incontrò la nostalgica e apparentemente docile Renée, tutto tramutò.

Sai come funziona. La descrizione serve quanto la missione di Luther sulla Luna. >>completata<<

"Tu credi nei fantasmi?" Lo guardo in modo strano. Perché una persona dovrebbe farmi una domanda del genere? "Certo che no" "Bene, dovresti iniziare a farlo" "E perché?" Lui sembra esitare, mi guarda negli occhi e dopo interminabili attimi dice qualcosa: "Perché io sono morto trentadue anni fa"