stilinflower
( ... ) Il silenzio della stanza diviene persistente e, per ossimoro, assordante. La di lei fronte è aggrottata, mentre mille e più risposte sarcastiche prendon luogo nella mente, ma senza mai arrivare alle labbra. Labbra che dopo un po' schiude, come se volesse dir qualcosa, ma che poi richiude di scatto: il suono secco del movimento sembra quasi rimbombare nell'ampiezza della stanza. Derek se ne sta lì, immobile come una statua, senza neanche osar fiatare: si rende conto d'esser stato sgarbato, eppure scusarsi non gli sembra consono. In ogni caso, proprio quando il silenzio diviene asfissiante e l'uomo sta per cedere, il suono della voce di Lydia pervade l'ambiente.
« Dove sei stato? Hai dato la caccia a Monroe, non è vero? »
Le sopracciglia di lui scattano verso l'alto, come semplice risposta, nello stesso istante in cui il peso del corpo passa da una gamba all'altra. "E se anche fosse?", vorrebbe chiederle. "Non vedo perché dovrebbe interessarti". Con l'unica differenza che lo conosce, il perché.