[COMPLETA] 𝙄𝙝𝙧 𝙨𝙚𝙞𝙙 𝙙𝙖𝙨 𝙇𝙞𝙘𝙝𝙩 𝙢𝙚𝙞𝙣𝙚𝙨 𝙇𝙚𝙗𝙚𝙣𝙨. Sonne Rothberger non avrebbe mai immaginato che la riunificazione tedesca sarebbe stata la causa della sua infelicità. Adesso che ha avuto la possibilità di rivedere suo padre, nell'ex Germania Est, non riesce più a scrivere una sola riga del romanzo a cui sta lavorando. Essendo la scrittura la sua unica fonte di reddito, decide di affittare due stanze dell'appartamento in cui vive in solitudine, a Brema, per far quadrare i conti. È così che piombano da lui Richard e Verena. Richard è una vecchia conoscenza universitaria con cui si sente terribilmente in debito, mentre Verena viene dalla Foresta Nera, è in fuga dalla sua famiglia e crede di sentire la voce di Dio. Entrambi si mostrano sin da subito ai suoi antipodi: se Sonne è riservato, scontroso, bloccato con il mondo e con il proprio corpo, loro sono disinibiti, sfacciati, pieni di energia e di una fame esistenziale; sembrerebbero quasi venuti apposta per travolgere la sua quotidianità e donargli di nuovo un po' di vita. Dopo l'attrito iniziale, infatti, Richard e Verena coinvolgono pian piano Sonne in una relazione inaspettata. E mentre il loro rapporto diventa sempre più solido, sempre più totalizzante, segni e presagi cominciano a calare dall'alto affinché venga alla luce la vera natura delle cose.

Voglio raccontarvi una storia di due persone, senza nome, identità, sesso o genere... solo persone. Per comodità chiamerò i due protagonisti Quim ed Eric, semplicemente perché sono i primi nomi che mi sono venuti in mente. Cercherò di non usare pronomi o aggettivi maschili o femminili riferendomi all'uno o altro perché ripeto, saranno chiunque voi vogliate così da potervi identificare con chi dei due vi sentirete più affini. Voglio raccontarvi questa storia perché è vera e forse quello di cui hanno bisogno oggi le persone è verità.

Riflessioni sul concetto che diamo all'amore e di come questo sia specchio della nostra essenza

Poesia un po' folle che farà parte di una raccolta un po' folle Davide Buonocore (L'Arte di Apollo)

Poesia sulla difficoltà che possiamo provare nell'abbattere le nostre difese e permettere a chi ci è vicino di esserlo per davvero. Davide Buonocore (L'Arte di Apollo)

Era semplicemente bellissimo. Non potevo fare a meno di squadrare ogni centimetro di lui [...] Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono, mi fissava così intensamente da farmi salire il cuore in gola [...] Non riuscivo nemmeno a parlare, le mie guance diventarono rosse dall'imbarazzo. La sua voce era così sensuale che sentii una vampata di calore invadere completamente il mio corpo [...] Improvvisamente gli spuntarono le fossette sulle guance, aveva un sorriso da far sballare più di qualsiasi altra droga. L'ansia mi stava divorando, ma allo stesso tempo il cuore non smetteva più di battere [...] Mi lanciai sul letto ripensando a quel ragazzo, a quanto avrei voluto che la mia vita fosse guardata da quegli occhi, vedendo nelle sue braccia uno spazio perfetto in cui restare sempre, senza mai allontanarmi [...] Dal capitolo 4. Sara ha perso la sicurezza in se stessa, la fiducia negli altri, si guarda allo specchio e non si riconosce. Non crede più nell'amore. Colui che credeva essere l'amore della sua vita ha tradito la sua fiducia, avrebbe dovuto amarla come si ama una ragazza e non come un bambino che ha in mano il suo giocattolo preferito. Proprio nel momento in cui si sentirà annegare, Sara incontrerà qualcuno a cui aggrapparsi, qualcuno che le insegnerà di nuovo a respirare e ricomincerà ad avere un po' di speranza, qualcosa in cui credere. Nonostante questo, dovrà fare i conti col passato e con se stessa, nascondere un segreto che una volta svelato la allontanerà da tutti.

[COMPLETA] Cosa faresti se un giorno ti svegliassi e ricordassi in ogni minimo dettaglio la tua morte? Eleanor Gayre ricorda perfettamente l'uomo che le ha sparato un colpo dritto in fronte nella sua stanza, ricorda il sangue schizzato sulla parete dietro di lei, ricorda la vita che scivola via dal suo corpo immobile, ricaduto scomposto sul letto. Ricorda tutto, come se avesse assistito a quella scena da spettatrice esterna. Eppure Eleanor si risveglia dopo quelli che le sono sembrati migliaia di anni e pochi secondi al contempo, non c'è più sangue sulla parete e lei è chiaramente ancora capace di respirare. E l'uomo che l'ha uccisa è in casa sua, ospite dei suoi genitori, ignari dell'accaduto. Alistair Lane, enigmatica figura che emerge dalle macerie del suo passato, che si materializza davanti a lei lì, a villa Gayre, e che sembra incarnare una vendetta spietata e incondizionata. È proprio quella vendetta a legarli, a creare uno desiderio struggente in bilico tra la vita e la morte, a bloccarli in un circolo vizioso da cui non possono tirarsi indietro. Eleanor - l'innocente, giovane e fragile Eleanor - non è poi così diversa dal suo assassino, in fin dei conti. [Immagine di copertina di Andrea Torres Balaguer]

L'infermiera psichiatrica Alice Winters è confinata nel reparto archivi dell'Harding Hill Sanatorium da quando è entrata a far parte del personale. Le era stato promesso un ruolo di rilievo all'interno della struttura, ma le sue convinzioni mutano quando il desiderio di rivoluzionare i percorsi di cura negli ospedali si rivela un fallimento e l'Athelofobia la imprigiona in una vita di solitudine e incertezze. Fin quando, nel 1920, non fa la conoscenza di Jay Lawrence Price, assassino astuto e manipolatore. Jay è detenuto nella struttura in attesa della perizia psichiatrica che stabilirà se ritenerlo idoneo all'ospedale o trasferirlo nel carcere di New York. Jay è la sua redenzione: ciò che trascinerà Alice fuori dal proprio baratro di fallimenti. Ma quando l'infermiera stringe un patto con il pericoloso assassino del sanatorio, non può più tirarsi indietro. Le scelte sono due: rimanere fedele all'insana scelta dettata dall'egoismo o salvare la sua vita prima che sia troppo tardi. "Cosa sei disposta a fare per ottenere la tua libertà, Alice?" 🏅 1 POSTO LISTA HYDRA DI "NUOVI TALENTI 2020" 🏅3 POSTO LISTA SQUALO DEL "WILD CONTEST"