Daniele era in viaggio da Roma con destinazione una baitina rilassante in Alto Adige, ma per uno scambio di parole, la sua vacanza si trasforma in un incubo e rischia di morire assiderato sotto la neve. Arriverà Heinrich a salvarlo, un altoatesino che vive da solo, in un maso di montagna, a quasi duemila metri di altezza. Può un errore far incontrare la persona giusta? I due vogliono scoprirlo, aiutati anche dalla magia del Natale. ATTENZIONE: presenza di scene erotiche molto intense, ma soprattutto tanta dolcezza, coccole e amore. :D STORIA SCRITTA NEL 2020 e REGISTRATA SU PATAMU NEL 2021

Non importa quanto tenga a qualcuno, non importa da quanto ci si conosce o come ci si è incontrati. Al Fato, alla Natura delle cose non importa assolutamente nulla. Se non è destino rimanere insieme non conta quanto siate o meno simili, quanto tempo avete passato insieme o tutti i progetti fatti l'un con l'altro, verrete inesorabilmente separati. Magari continuerete a vedervi e a parlare ma entrambi saprete che non è la stessa cosa:non c'è più quell'energia, quell'aria frizzante che veniva solo quando eravate insieme. Fa male ma è così che va la vita, e non bisogna fermarsi, ma continuare a correre, a sopravvivere, facendo tesoro di ciò che è stato.

[ Simuel!AU ¦ OS ] Aveva aperto la chat e aveva digitato veloce. (17:25) Come stai? SB Diretto. Senza nessun preambolo. Come se non fosse che l'ultimo messaggio - prima di quello - era datato troppo tempo prima. (17:40) Come uno a cui è passato sopra un tir. MF Era stata quella la risposta di Manuel e Simone non aveva nemmeno fatto fatica a crederci. (17:42) Per come stavi conciato, ci credo. SB - O di un Simone soccorritore, un ritrovamento inaspettato durante un turno di sabato notte e una latta di biscotti al burro.

Legolas restò a lungo immobile davanti alla finestra della propria stanza, incapace di voltarsi, quasi che qualcosa, nella nebbia, lo richiamasse a sé con un canto ammaliante e silenzioso destinato soltanto a lui. Non sapeva cosa potesse essere ma il suo spirito lo spingeva a restare lì, in attesa. Ad un tratto però, attraverso il velo grigio che si estendeva a perdita d'occhio, vide un'ombra che sembrava fendere quello stesso velo ed avanzare proprio in direzione delle mura: una sagoma che diveniva via via più materiale e che, con passo deciso, aveva ormai attraversato il ponte. Perché i tuoi passi ti hanno condotto qui, Aragorn?

Fabrizio è un tipo indaffarato. Sempre impegnato con il lavoro, lo sport, gli amici, la famiglia. Fare la spesa, andare a trovare la nonna. Dormire, ogni tanto, anche. Tuttavia, non può più negare di sentirsi solo anche in mezzo al caos e, per questo motivo, decide di iscriversi a una chat d'incontri. Ma riuscirà a riempire i propri "vuoti"? Sarà in grado di accettare cosa la Vita ha in serbo per lui?

La folla era ammassata davanti al palco e lui non riusciva a vedere chi stesse cantando. Perchè mai il palco doveva essere così basso? Quella voce era davvero bella, misteriosa e travolgente allo stesso tempo. Cercò un varco, qualsiasi cosa che gli facesse vedere l'altro lato del palco, ma la calca era troppo stretta e neanche in punta di piedi riusciva a vedere qualcosa. La sua voce si ridusse ad un sussurro nel microfono. Doveva vederlo. Assolutamente. Così fece l'unica cosa che gli venne in mente di fare. Salì sul bancone. Due occhi rossi come il fuoco. Le unghie smaltate di nero che correvano veloci sulla chitarra elettrica. La pelle estremamente pallida, disegnata su entrambe le braccia. I capelli corvini rasati da un lato." [In coppia con Thunderstorm]

La ferita trasversale, iniziò a sgocciolare, raggiungendo in pochi istanti le punte delle dita; con quelle, il principe accarezzò le labbra del vampiro che lo aveva raggiunto, troppo tardi, proprio per impedirgli di tagliarsi. - Cosa hai fatto - disse lui con la voce resa roca dall' odore di quel meraviglioso liquido rosso - io... dovrei ucciderti solo per questo - disse con un sorriso. Anche le labbra del roseo si curvarono sfacciatamente all'insù. Marshall sospirò. - Sei proprio un principino viziato. - sussurrò prima di succhiargli le dita. -Uno stupido principe goffo ed imbecille... - gli soffiò nell' orecchio prima di prendere il lobo tra i denti e iniziare a mordicchiarlo. Il principe si lasciò sfuggire un gemito. L'incendio della lussuria, alimentato delle fiamme della bramosia esplose, distruggendo ogni piccolo frammento di lucidità. Una lunga scia rossa colò sulla schiena di Marshall, quando il roseo mise la mano dietro la nuca dell'altro, attorcigliando le dita tra i suoi capelli tirandoli un po' , mentre il vampiro lo spingeva contro il muro e lo baciava con impeto....... - - - - - GumLee o GumShall che dir si voglia! (Attenzione è una boyxboy) Dedicata a tutti gli amanti di questa fantastica coppia e a chi mi sostiene sempre :)

" Frustrato diede un calcio all' appendiabiti e vi gettò con malagrazia il suo giubbotto di pelle . Che senso avevano tutte le decorazioni per la strada, nelle vetrine, nei balconi delle case; che senso avevano i dolci di pan di zenzero, i pranzi dai parenti, il vischio appeso alla porta, se poi non poteva condividerli con il ragazzo che voleva? Insultando chiunque sulla faccia del pianeta, varcò la soglia del salone e lì si bloccò, sorpreso e meravigliato. Le lucine dell'albero di Natale erano accese e qualcuno aveva acceso il camino, che scoppiettava tranquillo e che illuminava con le sue fiamme dorate, un ragazzo nudo, il cui corpo era avvolto solo da uno splendido nastro rosso sangue, che gli lasciava scoperte poche porzioni di pelle rosa e che si allacciava davanti in un complesso fiocco.... " Avvertimento: Presenza di scene Smut

La folla era ammassata davanti al palco e lui li guardava sorridendo. Il concerto stava andando alla grande. Il palco risultava essere un po' troppo basso per i suoi gusti ma non se ne dispiaceva più di tanto. Era a contatto con la folla. Anche se non riusciva a vedere molto; la sentiva. Sentiva urlare e strepitare. Rialzò di scatto la voce dopo il pezzo strumentale. Quell' energia era come una tempesta. E come una tempesta la sentiva nell'aria, riuscendo quasi a respirarla. Sentì sua sorella emettere un fischio di apprezzamento e si girò ad osservarla incuriosito. Stava guardando qualcosa o meglio qualcuno... Il ragazzo sollevò lo sguardo incrociando quello di un giovane salito sul bancone. Due occhi scintillanti come quarzi rosa, chiari come l'alba. Un fisico parecchio slanciato nascosto da una divisa troppo stretta. La pelle rosata e vellutata allo sguardo. I capelli castani con un ciuffo rosa all'insù. [In coppia con Electricity]

Il roseo appoggiò una borsa sullo stesso tavolo - Quando avevi intenzione di dirmelo?- gli lanciò un'occhiataccia furiosa, continuando a stringere il fagottino tra le braccia. - Quando avevo intenzione di dirti cosa, esattamente?- rispose esasperato alzando le braccia al cielo. Di cosa diamine stava blaterando? Gumball lo osservò con la sua tipica espressione arrabbiata; tipica di quando il corvino si dimenticava di fare qualcosa che l' altro di aveva chiesto di fare incessantemente. - Quando avevi intenzione di dirmi che hai una figlia?- ringhiò, allargando leggermente le braccia da cui spuntò un paffuto visino rosa immerso nel sonno. *Alias, come un piccolo coniglietto sconvolse la vita della nostra adorabile coppia *