tratto dalla storia: "Non so dove mi trovo ma questi esperimenti mi stanno distruggendo psicologicamente ma non interessa a nessuno. Mi iniettano sieri e liquidi nelle vene, mi torturano e distruggono ogni parte del mio corpo. Mi chiamano esperimento A-518, non so a cosa corrispondono queste lettere ma cerco ogni notte di ricordarmi il mio nome "Evelyn Aradia Haussmannin" sussurrato nelle quattro mura della camera per non dimenticare mai la mia identità."

LEI: Più crescevamo, io e lui, e più passavamo il nostro tempo insieme. Facevamo la qualunque insieme. ---- Ma poi tutto è cambiato. L'ho odiato, lui aveva distrutto tutto ciò che eravamo da una vita. LUI: Mi ricordo come eravamo e mi mancano tutti quei momenti. Mi manca lei che soffriva e veniva sempre a rifugiarsi da me ogni volta, ero più grande e lei si sentiva protetta... Mi mancano tutte le volte che lei voleva dormire con me ed io l'accontentavo. ---- ...al primo posto deve tornare ad esserci la mia piccola Vic. può anche passare un secolo.. se l'amore è vero non svanirà nel nulla.. 9.9.14 16.07.16 #4 in fanfiction 06.02.19 #1 in tre categorie

C'è chi combatte per vincere. C'è chi combatte per vivere. E poi ci sono io. Death Silent. Che combatto per giustizia. Jackson Thomson potrebbe essere un normale ragazzo di ventitré anni. Già...potrebbe. Ma lui vuole flagellarsi. Vuole crocifiggersi di colpe che non ha. Vuole restare nel suo dolore, che conserva come uno scrigno segreto. Con i sè, i ma, i forse. Sono quelli che fottono. Più di quegli occhi rubati al cielo mentre avveniva una tempesta e poi rischiarava il secondo dopo. Chi ti ha chiesto di salvarmi? Chi ti ha permesso di lanciarmi la fune e tirarmi su, da quel fondale, dove volevo dannatamente rimanere? Chi ti ha concesso di guardarmi e non solo vedermi? Chi, Sky? Chi? Perché io non ho bisogno di nessuno. <<Sarò mai il tuo cielo?>> <<No. Tu sei di più. Sei la mia dannazione, e ora lasciami essere dannato>> <<Niente baci>> Sussurra suadente, ripetendo le regole, donandomi il suo respiro esattamente sul mio labbro inferiore. <<Niente parole>> Soffio intrigante sul suo lobo, lambendolo con la lingua e sentire un suo ansimo volteggiare nell'aria. <<Solo piacere carnale>> Ansima dolcemente, spingendosi verso di me. La testa reclinata all'indietro, e la schiena incurvata, mentre si sorregge con i palmi delle mani sul tavolo, e le braccia flesse dietro. Le labbra spalancate, e lo sa. Sa che ora è il momento di spegnere le provocazioni, e fare sul serio. Perché ho bisogno di cancellare. Devo evadere. Il dolore mi fotte il cervello, io fotto lei. E non mi rendo conto, che ad ogni affondo dentro di lei, lei affonda dentro di me, raggiungendo l'organo intoccabile. E questo mi spaventa, ma mi attrae. Perché sono dannato. Perché io fotto, distruggo e semino morte subito dopo. Sono silenzioso. Arrivo di soppiatto e ti stravolgo. Perché il silenzio vale più di mille parole, e perché è l'unico che comprende il mio dolore.

| storia originale di @juxtaposing | cover credits: @translatorITA | 📚 "Non si tratta di vivere per sempre, ma di vivere per sempre con sé stessi" ||libro uno di uno|| È vietato dimenticare, e loro sono terrorizzati dal ricordare; è stato un percorso difficile, ma Alaska Haze e Bucky Barnes l'hanno percorso insieme. [una storia originale che incorpora parti di Civil War e Age Of Ultron] Highest Ranking Fanfiction #751 - 17/02/17 a 25k letture -in processo di editing- Iniziata il: 13 giugno 2016 Terminata il: -- (highest rank: #1 in WINTERSOLDIER)

«è da quando ho incrociato il tuo sguardo la prima volta che ho capito chi eri. In quel momento ho visto riflessa nei tuoi occhi me stessa. L'abbandono, il ripudio, la tua corsa controcorrente per cercare di farti capire, per cercare di non essere trasparente agli occhi di chi amavi, di chi ami tutt'ora, il dolore nell'aver compreso che nonostante i tuoi sforzi, loro non potranno mai capirti davvero, la sofferenza nell'esserti accorto che sei solo senza amore, ne speranze, ne desideri. E poi la rabbia, arriva come un maremoto di tenebre, che oscura e distorce tutto quello che hai cercato di raggruppare per non lasciarti andare del tutto, ed è in quel momento che l'ira riempie tutti gli spazi vuoti che quella desolazione ha lasciato. E cadi in preda a questo distruttivo sentimento, e inizi a reclamare tutto ciò che hai voluto, ma non hai mai potuto avere.» gli occhi di una strana tonalità di verde del Dio si scontrarono con i suoi castani, lo vide in quel momento per com'era davvero. Un uomo fragile che aveva visto la desolazione e aveva vissuto la sofferenza. «Ma non sei obbligato alla solitudine...non è bella quella sensazione di calore che si prova quando due corpi sono vicini? Non è bello sapere che si ha qualcuno che darebbe la sua vita per salvarti? Non è bello avere la consapevolezza di essere amato da qualcuno? Di essere voluto da qualcuno? Non pensi che anche due anime corrotte dalla rabbia e dall'abbandono possano avere il privilegio di amare?» I FATTI SI SVOLGONO DURANTE THOR: THE DARK WORLD E THOR: RAGNARÖK