Era stata accompagnata durante il corso degli anni da frammenti di ricordi che non ricordava di avere vissuto. Che si trattasse dei profumi portati dal vento, dei colori dei fuochi d'artificio o del suono di una risata, poteva sentire i suoi occhi riempirsi di lacrime alla nostalgia causata dai quegli avvenimenti all'apparenza insignificanti. - contiene spoiler del manga - - kimetsu academy au -

|AU Kibutsuji Muzan × Reader| T/N non sapeva perchè si trovasse lì, al suo cospetto, ogni singolo giorno. In soggezione davanti ai suoi occhi rossi e alla sua presenza, pronunciò nuovamente la sua profezia, sempre la stessa. -Io la vedo, Nobile Muzan. Vedo i suoi occhi vitrei. Lei morirà per mano di un ragazzo dagli orecchini hanafuda.- Kibutsuji Muzan non poteva accettare quelle parole. Lui e lui solo era destinato a vivere in eterno, e se così non fosse stato, avrebbe trascinato quella Divinatrice con lui fino all'inferno. • • •

[ModernAU! Douma x Reader] Nella sua vita (NM) non aveva visto che giorni di pioggia. Per quanto le ripetessero che il brutto tempo sarebbe passato e che sarebbe arrivato il sereno, lei non aveva mai visto un raggio di sole. Aveva visto piogge leggere e alluvioni, a volte persino la neve, ma un raggio di sole non una volta in ventun'anni. Douma, al contrario, aveva vissuto tutta la vita baciato dal sole. Era stato coccolato dai suoi raggi fin da quando era bambino e scaldato dal loro tepore tanto da far diventare rose le sue guance. Eppure, se avesse potuto chiedere una qualsiasi cosa in questo mondo, avrebbe chiesto un giorno di pioggia. Due vite così diverse e così distanti che, alla fine, cercavano la stessa cosa: l'arcobaleno.

Ogni quesito avrà risposta leggendo l'introduzione a inizio raccolta!🌸 Il resto, cari lettori, è tutto vostro.

What If: dove Douma riesce a "salvare" Inosuke appena in tempo e a crescerlo come se fosse suo figlio. ❌ Attenzione: in questa storia sono presenti spoiler provenienti dal manga. Per chi ha visto soltanto l'anime, sconsiglio la lettura❌ Douma non aveva mai provato nulla, non era in grado di immedesimarsi nel prossimo, perché non ne aveva semplicemente la possibilità. Per lui, gli esseri umani non erano altro che degli sciocchi, mere pedine mosse in un loop continuo per compiere atti vili e impuri, proprio a causa di quelle emozioni che tanto simulava. Ma lui era diverso da loro. Inosuke era innocente a modo suo, e per questo si era ripromesso di proteggerlo, di distruggere chiunque avrebbe provato soltanto a fargli del male, umano o demone che fosse, poco importava. Perché, per la prima volta, quel ragazzino era riuscito a farlo sentire vivo. Il resto, cari lettori, è tutto vostro.