"Le tue labbra dicono no, i tuoi occhi dicono sì. Chi devo ascoltare, pesca?". In cui due ragazzi che si detestano amabilmente finiscono per fare un errore, promettendosi che non succederà mai più. Ma è una promessa destinata ad essere infranta. "Tu sei matta". "Preferisco il termine 'particolare', ma se ti piace di più quello, fai pure".

E se la seconda scelta diventasse la prima per qualcuno? Tipo per la sfiga. Rebecca Irwin, ragazza che non ha mai avuto esperienze amorose ma le ha solo sognate nelle storie, si ritroverà ad affrontare non un ragazzo, ma quattro, lungo il suo tragitto.

Sfigate, avete il coraggio di credere alla mia magia?

"Sei tu il mio paparino?" Porca merda.

"Sei davvero una Clifford?" "E tu sei davvero così idiota?"

Avete mai desiderato che il ragazzo più figo della scuola vi notasse? Beh io si. E se vi dicessi che grazie a un piano è possibile diventare la più popolare e conquistare il cuore di tutto il popolo maschile?

«Mi sono innamorato». Il cuore inizia a battermi impazzito quando riconosco la voce del mio migliore amico. Oh, mio Dio. E se lui capisse che sono io? «Hemmings?» fingo un minimo di incertezza. «Sappiamo tutti benissimo che stai con Nina, non mi hai detto niente di nuovo,» accenno una risata isterica. Devo assolutamente calmarmi. Sospira, «No, io non...» La linea cade, così come il mio cuore, che sento rimbalzarmi sullo stomaco. Luke si è innamorato e ha preferito confidarsi con la tizia del Progetto Anonymous del nostro liceo piuttosto che con la sua migliore amica. Che poi sarei sempre io, ma non importa.

[Finnick Odair|Insieme di Missing Moments | Accenni alla long "Il Figlio di Peter Pan"] “Questa baia è fatata” rivelò poi la donna con un sorrisetto enigmatico. “Gli abitanti del Distretto 4 la chiamano ‘la Baia delle Impronte Dimenticate’. Si dice che le persone che abbiamo amato – quelle che abbiamo perso, o quelle che ci mancano – camminino su questa spiaggia tutte le sere, per vegliare sui loro cari. E, la mattina, si possono vedere le loro impronte.” ************ “Un giorno mi porti con te?” domandò Finnick, appoggiando le mani sulle guance del padre. “Quando sarai più grande, capitano” promise Gannet, facendogli di nuovo l’occhiolino. “Grande tipo così?” chiese Finnick, sollevando la mano sopra il cappello. Il padre sorrise sotto i baffi e gli afferrò le dita, alzandole poi di una trentina di centimetri. “Più così, direi.”

- Testiamo quanto tu sia una brava investigatrice, Grace. -, le rivolsi un sorriso malizioso. - Ti racconterò la storia di come io e papà ci siamo conosciuti, ma cambierò i nomi di tutti i protagonisti, tranne il mio, ovviamente, e starà a te capire quale tra le persone di cui ti parlerò è tuo padre. - (idea tratta dal film "certamente, forse")