The Only Hope for Me is You
~ Una fan fiction cominciata per far passare il tempo ~
"Hey comunque piaci a Gee" Questa frase detta di sfuggita penso di poter dire che mi ha cambiato la vita. Non avevo idea di chi tu fossi, di che aspetto avessi, che suono avesse la tua voce. Non sapevo nemmeno il tuo nome. Sapevo solo quello che presumevo fosse il tuo soprannome: Gee. Sono stato giorni a pensare a que...
Una vita all'insegna di un sorriso dolcissimo,che per lui era quasi una difesa dal mondo,un invito a fargli abbassare ogni insicurezza. Frerard (boyxboy)
Un silenzio omertoso che inghiottiva Frank, giorno dopo giorno. Facendolo avvicinare alla morte ogni secondo che viveva con il Pagliaccio. SE AVETE LO STOMACO DEBOLE NON VI CONSIGLIO DI LEGGERE. Se invece siete interessati, leggete "THE CLOWN" O NON CAPIRETE UN CORNO (?) DI CIÒ CHE C'È SCRITTO IN QUESTA FF! (NON CHIA...
Semplicemente una rivisitazione di Gomorra non accurata. Questa OS è seria O'ciuchin regna Triggered warning.
Gerard ricordava tutto, anche la prima banconota da venti dollari conficcata nella sua narice destra. TW: Suicidio, abuso di stupefacenti. All rights go to @PenceyPr3p.
«Sai Gee.» Frank interruppe il silenzio, catturando l'attenzione di Gerard. Non gli dispiaceva il soprannome, ed il suo viso pallido e stanco si girò a guardare il ragazzo poggiato sul muretto, gli occhi al cielo. «Non ho più voglia di morire.» «E perché?» «Ho voglia di vivere, per conoscerti meglio.» ammise imbarazza...
Frank Iero e Gerard Way si incontrano in una discoteca per poi perdersi per lungo tempo. Gerard farà di tutto per ritrovare la persona incontrata quella sera e cercare di conquistarla.
Dove Gerard Way, diciassettenne con problemi economici e familiari, chiama ininterrottamente Frank Iero, che non risponde. Quale sarà il motivo?
Che poi io ci credevo, in noi due intendo. Ci credevo davvero tanto in noi due. E ora sto bene, ti giuro. Non sento niente, te l'ho detto. Frerard.
Amare ed essere amati è un gioco, e come in tutti i giochi o perdi o vinci. Io ho perso. [Just another Frerard OS]
1950. Gerard, ormai stufo dell' ospedale psichiatrico non ha piú niente per cui essere spensierato. Ma niente é per sempre.
Frank Iero frequentava da un paio d'anni ormai quella stessa scuola in New Jersey. Spesso si era dovuto trasferire da istituto ad istituto per via di bulli o comunque compagni non molto socievoli nei suoi confronti. Viste le enormi pene che dovette subire la madre per mandarlo ogni anno in scuole diverse, da ormai due...
Frank Iero ha il cuore troppo grande per il suo corpo. Quelle lacrime da piagnucolone eccole, stanno arrivando.
Alice Milkovich viene dal South Side di Chicago, ha vagato tra tante famiglie affidatarie e non ha paura di cambiare le regole. Gerard Way è impaurito, affascinato e protetto da questa ragazza. Frank Iero è geloso. Mikey Way potrebbe lasciar cadere la sua maschera di timidezza, Bob Bryar quella di freddezza e Ray Toro...
A Frank, 17 anni, rimangono solo tre mesi di vita. Ha ancora così tante cose da fare, così tanti progetti da realizzare. Non é pronto a morire, non vuole morire. E sarebbe disposto a qualsiasi cosa, pur di vivere, pur di inseguire i suoi sogni. Anche vendere la sua anima al Diavolo in persona.
Era solo un furto in una casa di una rockstar del New Jersey, Frank Iero non si sarebbe mai immaginato che dietro la vita di quel riccone chiamato Gerard Way ci fossero tante problematiche.
E se dopo essere stati lontani per mesi Frank e Gerard si incontrassero nuovamente? Cosa succederebbe? ~ possono esserci delle piccole incongruenze rispetto alla realtà spero capirete che ho dovuto farlo ai fini della storia. I personaggi non sono miei e non li possiedo in alcun modo ~
Non la considero una vera e propria ff, ma un insieme di riflessioni che ho scritto cercando di calarmi il più possibile nella "parte" Spero vi piaccia
Frank pensava potesse durare per sempre quella primavera, però Gerard non la pensava allo stesso modo. -frerard 2020 // ©ketsuekj
"Hate me Break me I'm a criminal" In città la gente mi indicava col termine di cacciatore di taglie, ma lo diceva con paura, perché nessuno voleva essere la mia prossima tela, su cui avrei appoggiato forse il pennello, forse il coltello. Ma andava bene, come nome, non era tanto male; il termine di cacciatore mi dava u...