SussurridiInchiostro
«Buongiorno,» cominciò con voce tremante ma ferma, «mi chiamo Alma. E... oggi voglio raccontarvi la verità.»
I microfoni si alzarono all'unisono. I taccuini si aprirono. Ma lei non abbassò lo sguardo.
«Per anni sono stata vittima di violenze psicologiche e fisiche da parte del mio ex compagno, Simone. Nessuno lo sapeva. Nessuno mi credeva. E per molto tempo, nemmeno io riuscivo a capire quanto fossi intrappolata.»
Fece una pausa, mentre Lando le era accanto, le dita intrecciate con le sue dietro al leggio.
«Leo... mio figlio... è nato da quella relazione. Ma ciò che conta davvero è che oggi Leo riconosce Lando come suo papdre. Non per il sangue, ma per l'amore, la sicurezza e la dolcezza che gli ha dato.»
La voce le tremò, ma non cedette. «Lui non è il padre biologico. Ma è l'uomo che si è preso cura di mio figlio. Che ha difeso me, anche quando io non avevo più la forza per farlo.»
Un mormorio rispettoso attraversò la folla.
«Non stiamo insieme,» continuò, «non siamo una coppia, almeno non ancora. Ma siamo una famiglia. Una famiglia fatta di ferite, di imperfezioni, ma anche di amore. E io oggi, per la prima volta, non ho paura di dirlo. Perché le bugie hanno fatto abbastanza male. La verità deve avere spazio per guarire.»