Rainbow è orfana. Non ha amici, né una famiglia, solo una donna di buon cuore che si preoccupa per lei. In seguito alla sua "quasi-morte" si susseguono strani avvenimenti che la portano a dubitare di se stessa. Un giorno, però, qualcosa cambia: una famiglia decide di adottarla, una famiglia non del tutto normale.
Dal I capitolo:
Annegare è orribile. Da subito cerchi di trattenere il fiato, mentre ogni singola parte del tuo corpo richiede aria. Ti senti andare a fuoco, mentre sei in mezzo all'acqua, cerchi un appiglio, un posto su cui poggiare i piedi, ma non lo trovi. Ti dimeni, chiudi gli occhi, poi li riapri e poi li chiudi di nuovo. Infine ti arrendi, e spalanchi la bocca. L'acqua attraversa i polmoni, non è rinfrescante, sembra lava bollente. Annaspi alla ricerca di ossigeno, gli occhi diventano pesanti e i movimenti cessano, ogni pensiero si spegne mentre vieni trascinato sul fondo.
-Ricorda solo una cosa: sono le azioni che rendono un mostro tale.
Dall'VIII capitolo:
-Bene marmocchi, come già sapete, voi siete i tipi pericolosi- dice l'uomo incamminandosi verso chissà quale parte isolata dell'Accademia -Quindi gli occhi di tutti saranno costantemente puntati su di voi. Se farete ritardo, lo noteranno, se andrete male lo noteranno, se respirerete lo noteranno. E gli darà molto fastidio.
Dal XIII capitolo:
Arresto il mio passo, rendendomi conto di aver calpestato qualcosa di scivoloso. Abbasso lo sguardo e sgrano gli occhi dall'orrore. Sotto la suola delle mie converse, infatti, si espande un denso liquido rossastro, che non fatico a catalogare come sangue. Deglutisco a vuoto e con lo sguardo seguo la scia. Soffoco un coniato di vomito, mentre sento le gambe cedermi e mi accascio per terra. Poco lontano da me c'è un corpo, o almeno corpo si sarebbe potuto definire prima di essere ridotto in quelle condizioni.