Ho imparato a sognare, ho imparato a perdere, ho imparato a non arrendermi e continuare, ho sbagliato e poi mi sono corretto, ho imparato che se non riuscivo a completare un compito era solo per il fatto che non mi impegnavo abbastanza, ho imparato a conoscere ciò che mi circonda, ho imparato a vivere, ho imparato a essere. Ma ci è voluto del tempo, tempo e fatica. Amore, odio, pianti, risate, amicizie, difficoltà. Non si può conoscere qualcuno o qualcosa senza prima sapere chi siamo noi. E questa è la mia storia, una storia ambientata in un epoca dove dolcezza è sinonimo di impotenza, dove gentilezza è sinonimo di debolezza e amore sinonimo di sfiga. Ma il fattore più importante che si è perso, è il desiderio di sognare, il desiderio di uscire dagli schemi e di staccare i piedi da terra. Isolati e racchiusi da un involucro di sola realtà e concretezza, abbiamo perso il significato e la bellezza dell'astratto. Carpe diem, cogli l'attimo, perché è meglio pentirsi di ciò che avete fatto piuttosto che vivere con il rimorso di non averci neanche provato. Basta poco affinché i nostri desideri diventino realtà, ma basta poco anche per perderli per sempre, e allora combattete per ciò che desiderate, lottate per ciò che sognate.
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