"Io dipendevo da lei e lei dipendeva da me. Se uno dei due si feriva, veniva ferito anche l'altro, se uno dei due provava tristezza, rabbia, delusione, frustrazione, gioia, malinconia, anche l'altro l'avrebbe provato, anche se in maniere differenti. Eravamo come una cosa sola, ma la peggiore di tutte era che se uno dei due moriva, moriva anche l'altro, di una morte lenta, dolorosa, logorante, una sensazione di vuoto, di mancanza, di solitudine, come se avesse perso il suo tesoro più grande, che avrebbe portato al suicidio per quanto insopportabile, o che, comunque, avrebbe consumato il soggetto dall'interno, fino a portarlo alla morte.
Lei avrebbe fatto tutto quello che le avrei chiesto, anche se contro la sua volontà, mi avrebbe protetto da ogni pericolo e io l'avrei protetta dal suo istinto di proteggermi. Il mio sangue sarebbe stato il suo pasto e il suo sangue sarebbe stato il mio. Io avevo bisogno di lei, così come lei aveva bisogno di me. Ecco in cosa eravamo finiti, ecco in cosa consisteva il nostro asservimento."