"Quindi è così che passi le tue serate? complimenti, il tuo status di asociale ha scalato le vette del successo". Mi girai di scatto al suono di quella voce e i miei occhi si persero in un immenso blu mare, ma nel realizzare chi fosse la persona che aveva fatto esplodere la mia bolla di serenità, mi irrigidii. "E mi sembra che anche il tuo livello di 'non farmi i cazzi miei' si sia elevato. Sono orgogliosa di te", lo guardai male, fulminandolo con lo sguardo, mentre mi alzavo per tornare da tutti gli altri. Odiavo Matthew, il cugino di Ed. Se avessi saputo che ci sarebbe stato anche lui, non avrei mai messo piede in quella casa. Mi dava il tormento. "Cos'è, ti vergogni?", chiese facendo qualche passo verso di me, costringendomi ad arretrare. "Non sarebbe la prima volta che vedo un bel culo, o un paio di tette" disse avvicinandosi sempre di più a me, fino a bloccarmi in un angolo del bagno, appoggiando le mani sui miei fianchi per impedirmi di fuggire. Avvicinó le sue labbra al mio orecchio per poi sussurrare con voce roca "e comunque ti si vede tutto con questa canottierina trasparente".