Arielle, luce della mia vita, smania della mia coscienza, peccato dei miei lombi. Fuoco della mia anima, nonché mia anima stessa.
Era Ari al mattino, quando girovagava per Iberville, era Elle quando si ibernava nel quartiere francese, era chiunque volesse essere quando a Basin Street adescava i suoi clienti più benestanti.
Tra le mie braccia, invece, era sempre stata soltanto Arielle.
Signori della giuria, per quanto corrotta fosse la mia esistenza e miserabile la mia vita, io amavo Arielle, la lodavo come un serafino ingenuo o un male informato.
"Un viaggio intimo nella vita di una donna che abbraccia la propria natura con coraggio e consapevolezza. Tra amore, sottomissione e quotidianità, un racconto sincero di libertà interiore."
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Per capire appieno questo diario, consiglio di leggere "Biografia di una schiava".