È piena estate, il sole di luglio illumina la capitale spagnola e penetra dalle tende della stanza di Manuel, situata nel reparto di riabilitazione dell'ospedale di Madrid.
Il ragazzo è seduto sul letto, alcuni bigliettini sparsi in grembo, scritti da nomi senza volto: Rosa, Carmen, Javier, Fran, tutti estranei, almeno ora.
Manuel ha perso la memoria in seguito ad un incidente che lo ha lasciato in coma due mesi, ha dimenticato gli ultimi 10 anni della sua vita, che sono troppi considerando che ne ha diciotto.
Tra tutti c'è un biglietto che lo tormenta, riporta una citazione in francese e una lettera scritta con parole di miele ma anche di scuse, il cui significato gli è incomprensibile.
La firma è di una ragazza, che Manuel non ricorda ma vuole trovare, sente di doverlo fare per comprendere quella lettera e perché probabilmente era un legame importante, che sente di dover ricordare.
«Se vuoi farmi male, fammi male stanotte.
Dammi un bacio strano, prima piano poi forte».
Gabriel sapeva che prima o poi l'avrebbe rincontrata.
Perché il mondo è davvero troppo piccolo e le possibilità che si perdano totalmente le tracce di una persona che hai visto per cinque giorni a settimana, tutte le settimane, per due anni, sono davvero poche.
Quello che non sapeva, però, e che non poteva minimamente immaginare, è che sarebbe accaduto nel momento in cui la sua vita stava per cambiare.
Perché Maeve è questo, un uragano in piena tempesta; uno tsunami dopo un terremoto; un vulcano che erutta dopo decenni di quiescenza. Qualsiasi fenomeno atmosferico di grande intensità poteva descrivere alla perfezione la ragazza, che in quegli anni di liceo si era lasciata guardare solo da lontano.
inizio: 28/10/24
fine: